Giovanni Evangelista il
discepolo prediletto di Gesù, nacque a Betsaida sul lago di Genezaret,
figlio di Zebedeo e fratello di Giacomo, probabilmente di qualche anno più
giovane di Cristo, di professione pescatore come il padre. Ha avuto i grandi privilegi di poter assistere alla
trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor, di poggiare il capo sul petto
del figlio di Dio e dopo avere assistito all'agonia nel Getsemani e alla
passione del Salvatore sulla croce, di adottare come fosse sua madre la
Santissima Vergine Maria. Scrisse intorno al 94-96 dell'era volgare
ad Efeso il suo Vangelo (della luce e della vita che innalza l'anima), il
quarto ed ultimo in ordine di tempo, considerato molto spirituale; poi si
recò a Roma per evangelizzare le genti e secondo la tradizione fu
immerso in una caldaia di olio bollente, ma miracolosamente non morì.
Tornato ad Efeso per contrastare le eresie insorte, la morte lo
colse in tarda età verso il 100 e la sua festa si celebra il 27
dicembre.
Prologo: Gesù luce e vita del
mondo - Dio è carità
1 In principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio, e il
Verbo era Dio. 2Egli era in principio presso Dio: 3tutto è stato fatto
per mezzo di lui, e senza di lui nulla è stato
fatto di tutto ciò che esiste. 4In lui era la
vita, e la vita era la luce degli uomini; 5la luce risplende
fra le tenebre, ma le tenebre non l'hanno
ricevuta. 6Ci fu
un uomo mandato da Dio, il cui nome era
Giovanni. 7Egli
venne come testimone, per rendere testimonianza
alla luce, perché tutti credessero per mezzo di
lui. 8Egli non era
la luce, ma doveva render testimonianza alla
luce. 9Veniva nel
mondo la luce vera, quella che illumina ogni
uomo. 10Egli era
nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di
lui, eppure il mondo non lo riconobbe. 11Venne fra la sua
gente, ma i suoi non l'hanno accolto. 12A quanti però
l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli
di Dio: a quelli che credono nel suo nome, 13i quali non da
sangue, né da volere di carne,
né da volere di uomo, ma da
Dio sono stati generati. 14E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi vedemmo la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità. 15Giovanni gli rende
testimonianza e proclama: "Questi era colui del
quale io dissi: Chi viene dopo di me è passato avanti a me, perché
era prima di me". 16Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto
grazia su grazia. 17Perché la legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù
Cristo. 18Dio
nessuno l'ha mai visto: il Figlio unigenito,
che è nel seno del Padre,
egli lo ha rivelato.
19 Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i
Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: "Chi sei
tu?". 20Egli confessò e non negò, e dichiarò:
"Io non sono il Cristo". 21Allora gli chiesero:
"Che cosa dunque? Sei Elia?". Rispose: "Non lo sono". "Sei tu il profeta?".
Rispose: "No". 22Gli dissero dunque: "Chi sei?
Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici
di te stesso?". 23Rispose:
"Io sono voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore,
come
disse il profeta Isaia". 24Essi erano stati
mandati da parte dei farisei. 25Lo interrogarono
e gli dissero: "Perché dunque battezzi se tu non sei il Cristo, né Elia, né il
profeta?". 26Giovanni rispose loro: "Io battezzo
con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, 27uno che viene dopo di me, al quale io non son degno
di sciogliere il legaccio del sandalo". 28Questo
avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava
battezzando.
29Il giorno dopo, Giovanni vedendo Gesù venire verso
di lui disse: "Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del
mondo! 30Ecco colui del quale io dissi: Dopo di
me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me. 31Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare
con acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele". 32Giovanni rese testimonianza dicendo: "Ho visto lo
Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. 33Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a
battezzare con acqua mi aveva detto: L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere
lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. 34E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è
il Figlio di Dio".
35Il giorno dopo
Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli 36e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse:
"Ecco l'agnello di Dio!". 37E i due discepoli,
sentendolo parlare così, seguirono Gesù. 38Gesù
allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: "Che cercate?". Gli
risposero: "Rabbì (che significa maestro), dove abiti?". 39Disse loro: "Venite e vedrete". Andarono dunque e
videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui; erano circa le
quattro del pomeriggio.
40Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni
e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. 41Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli
disse: "Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)" 42e lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su
di lui, disse: "Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che
vuol dire Pietro)".
43Il giorno dopo Gesù aveva stabilito di partire per
la Galilea; incontrò Filippo e gli disse: "Seguimi". 44Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di
Pietro. 45Filippo incontrò Natanaèle e gli
disse: "Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i
Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nàzaret". 46Natanaèle esclamò: "Da Nàzaret può mai venire
qualcosa di buono?". Filippo gli rispose: "Vieni e vedi". 47Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva
incontro, disse di lui: "Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità". 48Natanaèle gli domandò: "Come mi conosci?". Gli
rispose Gesù: "Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto
il fico". 49Gli replicò Natanaèle: "Rabbì, tu
sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!". 50Gli rispose Gesù: "Perché ti ho detto che ti avevo
visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!". 51Poi gli disse: "In verità, in verità vi dico:
vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio
dell'uomo".
1Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di
Galilea e c'era la madre di Gesù. 2Fu invitato
alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3Nel
frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: "Non hanno più
vino". 4E Gesù rispose: "Che ho da fare con te,
o donna? Non è ancora giunta la mia ora". 5La
madre dice ai servi: "Fate quello che vi dirà".
6Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione
dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. 7E Gesù disse loro: "Riempite d'acqua le giare"; e le
riempirono fino all'orlo. 8Disse loro di nuovo:
"Ora attingete e portatene al maestro di tavola". Ed essi gliene portarono. 9E come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, il
maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che
avevano attinto l'acqua), chiamò lo sposo 10e
gli disse: "Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po'
brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono".
11Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in
Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in
lui.
12Dopo questo fatto, discese a Cafàrnao insieme con
sua madre, i fratelli e i suoi discepoli e si fermarono colà solo pochi
giorni.
13Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù
salì a Gerusalemme. 14Trovò nel tempio gente che
vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco. 15Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò
tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei
cambiavalute e ne rovesciò i banchi, 16e ai
venditori di colombe disse: "Portate via queste cose e non fate della casa del
Padre mio un luogo di mercato". 17I discepoli si
ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi
divora. 18Allora i Giudei presero la parola
e gli dissero: "Quale segno ci mostri per fare queste cose?". 19Rispose loro Gesù: "Distruggete questo tempio e in
tre giorni lo farò risorgere". 20Gli dissero
allora i Giudei: "Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in
tre giorni lo farai risorgere?". 21Ma egli
parlava del tempio del suo corpo. 22Quando poi
fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto
questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. 23Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la
festa molti, vedendo i segni che faceva, credettero nel suo nome. 24Gesù però non si confidava con loro, perché
conosceva tutti 25e non aveva bisogno che
qualcuno gli desse testimonianza su un altro, egli infatti sapeva quello che c'è
in ogni uomo.
1C'era tra i farisei un uomo chiamato Nicodèmo, un
capo dei Giudei. 2Egli andò da Gesù, di notte, e
gli disse: "Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti
può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui". 3Gli rispose Gesù: "In verità, in verità ti dico, se
uno non rinasce dall'alto, non può vedere il regno di Dio". 4Gli disse Nicodèmo: "Come può un uomo nascere quando
è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e
rinascere?". 5Gli rispose Gesù: "In verità, in
verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel
regno di Dio. 6Quel che è nato dalla carne è
carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito. 7Non ti meravigliare se t'ho detto: dovete rinascere
dall'alto. 8Il vento soffia dove vuole e ne
senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato
dallo Spirito". 9Replicò Nicodèmo: "Come può
accadere questo?". 10Gli rispose Gesù: "Tu sei
maestro in Israele e non sai queste cose? 11In
verità, in verità ti dico, noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo quel
che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. 12Se vi ho parlato di cose della terra e non credete,
come crederete se vi parlerò di cose del cielo? 13Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorché il
Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo. 14E
come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il
Figlio dell'uomo, 15perché chiunque crede in lui
abbia la vita eterna". 16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo
Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita
eterna. 17Dio non ha mandato il Figlio nel mondo
per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede
è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di
Dio. 19E il giudizio è questo: la luce è venuta
nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro
opere erano malvagie. 20Chiunque infatti fa il
male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere.
21Ma chi opera la verità viene alla luce, perché
appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio.
22Dopo queste cose, Gesù andò con i suoi discepoli
nella regione della Giudea; e là si trattenne con loro, e battezzava. 23Anche Giovanni battezzava a Ennòn, vicino a Salìm,
perché c'era là molta acqua; e la gente andava a farsi battezzare. 24Giovanni, infatti, non era stato ancora
imprigionato. 25Nacque allora una discussione tra i discepoli di
Giovanni e un Giudeo riguardo la purificazione. 26Andarono perciò da Giovanni e gli dissero: "Rabbì,
colui che era con te dall'altra parte del Giordano, e al quale hai reso
testimonianza, ecco sta battezzando e tutti accorrono a lui". 27Giovanni rispose: "Nessuno può prendersi qualcosa
se non gli è stato dato dal cielo. 28Voi stessi
mi siete testimoni che ho detto: Non sono io il Cristo, ma io sono stato mandato
innanzi a lui. 29Chi possiede la sposa è lo
sposo; ma l'amico dello sposo, che è presente e l'ascolta, esulta di gioia alla
voce dello sposo. Ora questa mia gioia è compiuta. 30Egli deve crescere e io invece
diminuire. 31Chi viene dall'alto è al di sopra di tutti; ma chi
viene dalla terra, appartiene alla terra e parla della terra. Chi viene dal
cielo è al di sopra di tutti. 32Egli attesta ciò
che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza; 33chi però ne accetta la testimonianza, certifica che
Dio è veritiero. 34Infatti colui che Dio ha
mandato proferisce le parole di Dio e dà lo Spirito senza misura. 35Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni
cosa. 36Chi crede nel Figlio ha la vita eterna;
chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio incombe su di
lui".
1Quando il Signore venne a sapere che i farisei
avevan sentito dire: Gesù fa più discepoli e battezza più di Giovanni 2- sebbene non fosse Gesù in persona che battezzava,
ma i suoi discepoli -, 3lasciò la Giudea e si
diresse di nuovo verso la Galilea. 4Doveva
perciò attraversare la Samarìa. 5Giunse pertanto
ad una città della Samarìa chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva
dato a Giuseppe suo figlio: 6qui c'era il pozzo
di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso
mezzogiorno. 7Arrivò intanto una donna di
Samarìa ad attingere acqua. Le disse Gesù: "Dammi da bere". 8I suoi discepoli infatti erano andati in città a far
provvista di cibi. 9Ma la Samaritana gli disse:
"Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna
samaritana?". I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani.
10Gesù le rispose: "Se tu conoscessi il dono di
Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stesso gliene avresti
chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva". 11Gli disse la donna: "Signore, tu non hai un mezzo
per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest'acqua viva? 12Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe,
che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?".
13Rispose Gesù: "Chiunque beve di quest'acqua
avrà di nuovo sete; 14ma chi beve dell'acqua che
io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in
lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna". 15"Signore, gli disse la donna, dammi di quest'acqua,
perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua". 16Le disse: "Va' a chiamare tuo marito e poi ritorna
qui". 17Rispose la donna: "Non ho marito". Le
disse Gesù: "Hai detto bene "non ho marito"; 18infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai
ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero". 19Gli replicò la donna: "Signore, vedo che tu sei un
profeta. 20I nostri padri hanno adorato Dio
sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna
adorare". 21Gesù le dice: "Credimi, donna, è
giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il
Padre. 22Voi adorate quel che non conoscete, noi
adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. 23Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri
adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali
adoratori. 24Dio è spirito, e quelli che lo
adorano devono adorarlo in spirito e verità". 25Gli rispose la donna: "So che deve venire il Messia
(cioè il Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa". 26Le disse Gesù: "Sono io, che ti parlo".
27In quel momento giunsero i suoi discepoli e si
meravigliarono che stesse a discorrere con una donna. Nessuno tuttavia gli
disse: "Che desideri?", o: "Perché parli con lei?". 28La donna intanto lasciò la brocca, andò in città e
disse alla gente: 29"Venite a vedere un uomo che
mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia?". 30Uscirono allora dalla città e andavano da
lui.
31Intanto i discepoli lo pregavano: "Rabbì, mangia".
32Ma egli rispose: "Ho da mangiare un cibo che
voi non conoscete". 33E i discepoli si
domandavano l'un l'altro: "Qualcuno forse gli ha portato da mangiare?". 34Gesù disse loro: "Mio cibo è fare la volontà di
colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. 35Non dite voi: Ci sono ancora quattro mesi e poi
viene la mietitura? Ecco, io vi dico: Levate i vostri occhi e guardate i campi
che già biondeggiano per la mietitura. 36E chi
miete riceve salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché ne goda
insieme chi semina e chi miete. 37Qui infatti si
realizza il detto: uno semina e uno miete. 38Io
vi ho mandati a mietere ciò che voi non avete lavorato; altri hanno lavorato e
voi siete subentrati nel loro lavoro".
39Molti Samaritani di quella città credettero in lui
per le parole della donna che dichiarava: "Mi ha detto tutto quello che ho
fatto". 40E quando i Samaritani giunsero da lui,
lo pregarono di fermarsi con loro ed egli vi rimase due giorni. 41Molti di più credettero per la sua parola 42e dicevano alla donna: "Non è più per la tua parola
che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è
veramente il salvatore del mondo".
43Trascorsi due giorni, partì di là per andare in
Galilea. 44Ma Gesù stesso aveva dichiarato che
un profeta non riceve onore nella sua patria. 45Quando però giunse in Galilea, i Galilei lo
accolsero con gioia, poiché avevano visto tutto quello che aveva fatto a
Gerusalemme durante la festa; anch'essi infatti erano andati alla festa.46Si recò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove
aveva cambiato l'acqua in vino.
Vi
era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. 47Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in
Galilea, si recò da lui e lo pregò di scendere a guarire suo figlio poiché stava
per morire. 48Gesù gli disse: "Se non vedete
segni e prodigi, voi non credete". 49Ma il
funzionario del re insistette: "Signore, scendi prima che il mio bambino muoia".
50Gesù gli risponde: "Va', tuo figlio vive".
Quell'uomo credette alla parola che gli aveva detto Gesù e si mise in cammino.
51Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro
i servi a dirgli: "Tuo figlio vive!". 52S'informò poi a che ora avesse cominciato a star
meglio. Gli dissero: "Ieri, un'ora dopo mezzogiorno la febbre lo ha lasciato".
53Il padre riconobbe che proprio in quell'ora
Gesù gli aveva detto: "Tuo figlio vive" e credette lui con tutta la sua
famiglia. 54Questo fu il secondo miracolo che
Gesù fece tornando dalla Giudea in Galilea.
1Vi fu poi una festa dei Giudei e Gesù salì a
Gerusalemme. 2V'è a Gerusalemme, presso la porta
delle Pecore, una piscina, chiamata in ebraico Betzaetà, con cinque portici,
3sotto i quali giaceva un gran numero di
infermi, ciechi, zoppi e paralitici. 4Un angelo
infatti in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l'acqua; il primo ad
entrarvi dopo l'agitazione dell'acqua guariva da qualsiasi malattia fosse
affetto. 5Si trovava là un uomo che da trentotto
anni era malato. 6Gesù vedendolo disteso e,
sapendo che da molto tempo stava così, gli disse: "Vuoi guarire?". 7Gli rispose il malato: "Signore, io non ho nessuno
che mi immerga nella piscina quando l'acqua si agita. Mentre infatti sto per
andarvi, qualche altro scende prima di me". 8Gesù gli disse: "Alzati, prendi il tuo lettuccio e
cammina". 9E sull'istante quell'uomo guarì e,
preso il suo lettuccio, cominciò a camminare.
Quel
giorno però era un sabato. 10Dissero dunque i
Giudei all'uomo guarito: "è sabato e non ti è lecito prender su il tuo
lettuccio". 11Ma egli rispose loro: "Colui che
mi ha guarito mi ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina". 12Gli chiesero allora: "Chi è stato a dirti: Prendi
il tuo lettuccio e cammina?". 13Ma colui che era
stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato, essendoci
folla in quel luogo. 14Poco dopo Gesù lo trovò
nel tempio e gli disse: "Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti
abbia ad accadere qualcosa di peggio". 15Quell'uomo se ne andò e disse ai Giudei che era
stato Gesù a guarirlo. 16Per questo i Giudei
cominciarono a perseguitare Gesù, perché faceva tali cose di sabato. 17Ma Gesù rispose loro: "Il Padre mio opera sempre e
anch'io opero". 18Proprio per questo i Giudei
cercavano ancor più di ucciderlo: perché non soltanto violava il sabato, ma
chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
19Gesù riprese a parlare e disse: "In verità, in
verità vi dico, il Figlio da sé non può fare nulla se non ciò che vede fare dal
Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa. 20Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto
quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, e voi ne
resterete meravigliati. 21Come il Padre
risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi vuole;
22il Padre infatti non giudica nessuno ma ha
rimesso ogni giudizio al Figlio, 23perché tutti
onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il
Padre che lo ha mandato. 24In verità, in verità
vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita
eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. 25In verità, in verità vi dico: è venuto il momento,
ed è questo, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli che
l'avranno ascoltata, vivranno. 26Come infatti il
Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso al Figlio di avere la vita in se
stesso; 27e gli ha dato il potere di giudicare,
perché è Figlio dell'uomo. 28Non vi meravigliate
di questo, poiché verrà l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno
la sua voce e ne usciranno: 29quanti fecero il
bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione
di condanna. 30Io non posso far nulla da me
stesso; giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché
non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 31Se fossi io a render testimonianza a me stesso, la
mia testimonianza non sarebbe vera; 32ma c'è un
altro che mi rende testimonianza, e so che la testimonianza che egli mi rende è
verace. 33Voi avete inviato messaggeri da
Giovanni ed egli ha reso testimonianza alla verità. 34Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico
queste cose perché possiate salvarvi. 35Egli era
una lampada che arde e risplende, e voi avete voluto solo per un momento
rallegrarvi alla sua luce.
36Io però ho una testimonianza superiore a quella di
Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che
io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. 37E anche il Padre, che mi ha mandato, ha reso
testimonianza di me. Ma voi non avete mai udito la sua voce, né avete visto il
suo volto, 38e non avete la sua parola che
dimora in voi, perché non credete a colui che egli ha mandato. 39Voi scrutate le Scritture credendo di avere in esse
la vita eterna; ebbene, sono proprio esse che mi rendono testimonianza. 40Ma voi non volete venire a me per avere la
vita.
41"Io non ricevo gloria dagli uomini. 42Ma io vi conosco e so che non avete in voi l'amore
di Dio. 43Io sono venuto nel nome del Padre mio
e voi non mi ricevete; se un altro venisse nel proprio nome, lo ricevereste.
44E come potete credere, voi che prendete gloria
gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene da Dio solo? 45Non crediate che sia io ad accusarvi davanti al
Padre; c'è già chi vi accusa, Mosè, nel quale avete riposto la vostra speranza.
46Se credeste infatti a Mosè, credereste anche a
me; perché di me egli ha scritto. 47Ma se non
credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?".
1Dopo
questi fatti, Gesù andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade,
2e una grande folla lo seguiva, vedendo i segni
che faceva sugli infermi. 3Gesù salì sulla
montagna e là si pose a sedere con i suoi discepoli. 4Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. 5Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che una grande
folla veniva da lui e disse a Filippo: "Dove possiamo comprare il pane perché
costoro abbiano da mangiare?". 6Diceva così per
metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene quello che stava per fare. 7Gli rispose Filippo: "Duecento denari di pane non
sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo". 8Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello
di Simon Pietro: 9"C'è qui un ragazzo che ha
cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?". 10Rispose Gesù: "Fateli sedere". C'era molta erba in
quel luogo. Si sedettero dunque ed erano circa cinquemila uomini. 11Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie,
li distribuì a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne
vollero. 12E quando furono saziati, disse ai
discepoli: "Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto". 13Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i
pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente,
visto il segno che egli aveva compiuto, cominciò a dire: "Questi è davvero il
profeta che deve venire nel mondo!". 15Ma Gesù,
sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo
sulla montagna, tutto solo.
16Venuta intanto la sera, i suoi discepoli scesero al
mare 17e, saliti in una barca, si avviarono
verso l'altra riva in direzione di Cafàrnao. Era ormai buio, e Gesù non era
ancora venuto da loro. 18Il mare era agitato,
perché soffiava un forte vento. 19Dopo aver
remato circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si
avvicinava alla barca, ed ebbero paura. 20Ma
egli disse loro: "Sono io, non temete". 21Allora
vollero prenderlo sulla barca e rapidamente la barca toccò la riva alla quale
erano diretti.
22Il giorno dopo, la folla, rimasta dall'altra parte
del mare, notò che c'era una barca sola e che Gesù non era salito con i suoi
discepoli sulla barca, ma soltanto i suoi discepoli erano partiti. 23Altre barche erano giunte nel frattempo da
Tiberìade, presso il luogo dove avevano mangiato il pane dopo che il Signore
aveva reso grazie. 24Quando dunque la folla vide
che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si
diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. 25Trovatolo di là dal mare, gli dissero: "Rabbì,
quando sei venuto qua?".
26Gesù rispose: "In verità, in verità vi dico, voi mi
cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani
e vi siete saziati. 27Procuratevi non il cibo
che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell'uomo vi
darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo". 28Gli dissero allora: "Che cosa dobbiamo fare per
compiere le opere di Dio?". 29Gesù rispose:
"Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato".
30Allora gli dissero: "Quale segno dunque tu fai
perché vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi? 31I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto,
come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal
cielo". 32Rispose loro Gesù: "In verità, in
verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il
pane dal cielo, quello vero; 33il pane di Dio è
colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo". 34Allora gli dissero: "Signore, dacci sempre questo
pane". 35Gesù rispose: "Io sono il pane della
vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete. 36Vi ho detto però che voi mi avete visto e non
credete. 37Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a
me; colui che viene a me, non lo respingerò, 38perché sono disceso dal cielo non per fare la mia
volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 39E questa è la volontà di colui che mi ha mandato,
che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ultimo
giorno. 40Questa infatti è la volontà del Padre
mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo
risusciterò nell'ultimo giorno". 41Intanto i Giudei mormoravano di lui perché aveva
detto: "Io sono il pane disceso dal cielo". 42E
dicevano: "Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo il
padre e la madre. Come può dunque dire: Sono disceso dal cielo?". 43Gesù rispose: "Non mormorate tra di voi. 44Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre
che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. 45Sta scritto nei profeti: E
tutti saranno ammaestrati da Dio. Chiunque ha udito il Padre e ha imparato
da lui, viene a me. 46Non che alcuno abbia visto
il Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. 47In verità, in verità vi dico: chi crede ha la vita
eterna. 48Io sono il pane della vita. 49I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto
e sono morti; 50questo è il pane che discende
dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. 51Io
sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in
eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo".
52Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro:
"Come può costui darci la sua carne da mangiare?". 53Gesù disse: "In verità, in verità vi dico: se non
mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in
voi la vita. 54Chi mangia la mia carne e beve il
mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. 55Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue
vera bevanda. 56Chi mangia la mia carne e beve
il mio sangue dimora in me e io in lui. 57Come
il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui
che mangia di me vivrà per me. 58Questo è il
pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e
morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno".
59Queste cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga a
Cafàrnao. 60Molti dei suoi discepoli, dopo aver
ascoltato, dissero: "Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?". 61Gesù, conoscendo dentro di sé che i suoi discepoli
proprio di questo mormoravano, disse loro: "Questo vi scandalizza? 62E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era
prima? 63è lo Spirito che dà la vita, la carne
non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita. 64Ma vi sono alcuni tra voi che non credono". Gesù
infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era
colui che lo avrebbe tradito. 65E continuò: "Per
questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre
mio". 66Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono
indietro e non andavano più con lui. 67Disse allora Gesù ai Dodici: "Forse anche voi
volete andarvene?". 68Gli rispose Simon Pietro:
"Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; 69noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il
Santo di Dio". 70Rispose Gesù: "Non ho forse
scelto io voi, i Dodici? Eppure uno di voi è un diavolo!". Egli parlava di
Giuda, figlio di Simone Iscariota: questi infatti stava per tradirlo, uno dei
Dodici.
1Dopo questi fatti Gesù se ne andava per la Galilea;
infatti non voleva più andare per la Giudea, perché i Giudei cercavano di
ucciderlo. 2Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, detta
delle Capanne; 3i suoi fratelli gli dissero:
"Parti di qui e va' nella Giudea perché anche i tuoi discepoli vedano le opere
che tu fai. 4Nessuno infatti agisce di nascosto,
se vuole venire riconosciuto pubblicamente. Se fai tali cose, manifèstati al
mondo!". 5Neppure i suoi fratelli infatti
credevano in lui. 6Gesù allora disse loro: "Il
mio tempo non è ancora venuto, il vostro invece è sempre pronto. 7Il mondo non può odiare voi, ma odia me, perché di
lui io attesto che le sue opere sono cattive. 8Andate voi a questa festa; io non ci vado, perché il
mio tempo non è ancora compiuto". 9Dette loro
queste cose, restò nella Galilea. 10Ma andati i suoi fratelli alla festa, allora vi
andò anche lui; non apertamente però: di nascosto. 11I Giudei intanto lo cercavano durante la festa e
dicevano: "Dov'è quel tale?". 12E si faceva
sommessamente un gran parlare di lui tra la folla; gli uni infatti dicevano: "è
buono!". Altri invece: "No, inganna la gente!". 13Nessuno però ne parlava in pubblico, per paura dei
Giudei.
14Quando ormai si era a metà della festa, Gesù salì
al tempio e vi insegnava. 15I Giudei ne erano
stupiti e dicevano: "Come mai costui conosce le Scritture, senza avere
studiato?". 16Gesù rispose: "La mia dottrina non
è mia, ma di colui che mi ha mandato. 17Chi vuol
fare la sua volontà, conoscerà se questa dottrina viene da Dio, o se io parlo da
me stesso. 18Chi parla da se stesso, cerca la
propria gloria; ma chi cerca la gloria di colui che l'ha mandato è veritiero, e
in lui non c'è ingiustizia. 19Non è stato forse
Mosè a darvi la Legge? Eppure nessuno di voi osserva la Legge! Perché cercate di
uccidermi?". 20Rispose la folla: "Tu hai un
demonio! Chi cerca di ucciderti?". 21Rispose
Gesù: "Un'opera sola ho compiuto, e tutti ne siete stupiti. 22Mosè vi ha dato la circoncisione - non che essa
venga da Mosè, ma dai patriarchi - e voi circoncidete un uomo anche di sabato.
23Ora se un uomo riceve la circoncisione di
sabato perché non sia trasgredita la Legge di Mosè, voi vi sdegnate contro di me
perché ho guarito interamente un uomo di sabato? 24Non giudicate secondo le apparenze, ma giudicate
con giusto giudizio!".
25Intanto alcuni di Gerusalemme dicevano: "Non è
costui quello che cercano di uccidere? 26Ecco,
egli parla liberamente, e non gli dicono niente. Che forse i capi abbiano
riconosciuto davvero che egli è il Cristo? 27Ma
costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove
sia". 28Gesù allora, mentre insegnava nel
tempio, esclamò: "Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure io non
sono venuto da me e chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. 29Io però lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi
ha mandato". 30Allora cercarono di arrestarlo,
ma nessuno riuscì a mettergli le mani addosso, perché non era ancora giunta la
sua ora. 31Molti della folla invece credettero in lui, e
dicevano: "Il Cristo, quando verrà, potrà fare segni più grandi di quelli che ha
fatto costui?". 32I farisei intanto udirono che la gente sussurrava
queste cose di lui e perciò i sommi sacerdoti e i farisei mandarono delle
guardie per arrestarlo. 33Gesù disse: "Per poco
tempo ancora rimango con voi, poi vado da colui che mi ha mandato. 34Voi mi cercherete, e non mi troverete; e dove sono
io, voi non potrete venire". 35Dissero dunque
tra loro i Giudei: "Dove mai sta per andare costui, che noi non potremo
trovarlo? Andrà forse da quelli che sono dispersi fra i Greci e ammaestrerà i
Greci? 36Che discorso è questo che ha fatto: Mi
cercherete e non mi troverete e dove sono io voi non potrete
venire?". 37Nell'ultimo giorno, il grande giorno della festa,
Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce: "Chi ha sete venga a me e beva 38chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di
acqua viva sgorgheranno dal suo seno". 39Questo
egli disse riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui:
infatti non c'era ancora lo Spirito, perché Gesù non era stato ancora
glorificato. 40All'udire queste parole, alcuni fra la gente
dicevano: "Questi è davvero il profeta!". 41Altri dicevano: "Questi è il Cristo!". Altri invece
dicevano: "Il Cristo viene forse dalla Galilea? 42Non dice forse la Scrittura che il Cristo verrà dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide?". 43E nacque dissenso tra la gente riguardo a
lui. 44Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno gli
mise le mani addosso. 45Le guardie tornarono
quindi dai sommi sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: "Perché non lo
avete condotto?". 46Risposero le guardie: "Mai
un uomo ha parlato come parla quest'uomo!". 47Ma
i farisei replicarono loro: "Forse vi siete lasciati ingannare anche voi? 48Forse gli ha creduto qualcuno fra i capi, o fra i
farisei? 49Ma questa gente, che non conosce la
Legge, è maledetta!". 50Disse allora Nicodèmo,
uno di loro, che era venuto precedentemente da Gesù: 51"La nostra Legge giudica forse un uomo prima di
averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?". 52Gli
risposero: "Sei forse anche tu della Galilea? Studia e vedrai che non sorge
profeta dalla Galilea".
1Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi.
2Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto
il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. 3Allora gli scribi e i farisei gli conducono una
donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, 4gli dicono: "Maestro, questa donna è stata sorpresa
in flagrante adulterio. 5Ora Mosè, nella Legge,
ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?". 6Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere
di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra.
7E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò
il capo e disse loro: "Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra
contro di lei". 8E chinatosi di nuovo, scriveva
per terra. 9Ma quelli, udito ciò, se ne andarono
uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi.
Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. 10Alzatosi allora Gesù le disse: "Donna, dove sono?
Nessuno ti ha condannata?". 11Ed essa rispose:
"Nessuno, Signore". E Gesù le disse: "Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi
non peccare più".
12Di nuovo Gesù parlò loro: "Io sono la luce del
mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della
vita".
13Gli dissero allora i farisei: "Tu dai testimonianza
di te stesso; la tua testimonianza non è vera". 14Gesù rispose: "Anche se io rendo testimonianza di
me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove vengo e dove vado. Voi
invece non sapete da dove vengo o dove vado. 15Voi giudicate secondo la carne; io non giudico
nessuno. 16E anche se giudico, il mio giudizio è
vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato. 17Nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza
di due persone è vera: 18orbene, sono io che do
testimonianza di me stesso, ma anche il Padre, che mi ha mandato, mi dà
testimonianza". 19Gli dissero allora: "Dov'è tuo
padre?". Rispose Gesù: "Voi non conoscete né me né il Padre; se conosceste me,
conoscereste anche il Padre mio". 20Queste
parole Gesù le pronunziò nel luogo del tesoro mentre insegnava nel tempio. E
nessuno lo arrestò, perché non era ancora giunta la sua ora.
21Di nuovo Gesù disse loro: "Io vado e voi mi
cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete
venire". 22Dicevano allora i Giudei: "Forse si
ucciderà, dal momento che dice: Dove vado io, voi non potete venire?". 23E diceva loro: "Voi siete di quaggiù, io sono di
lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. 24Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se
infatti non credete che io sono, morirete nei vostri peccati". 25Gli dissero allora: "Tu chi sei?". Gesù disse loro:
"Proprio ciò che vi dico. 26Avrei molte cose da
dire e da giudicare sul vostro conto; ma colui che mi ha mandato è veritiero, ed
io dico al mondo le cose che ho udito da lui". 27Non capirono che egli parlava loro del Padre. 28Disse allora Gesù: "Quando avrete innalzato il
Figlio dell'uomo, allora saprete che Io Sono e non faccio nulla da me stesso, ma
come mi ha insegnato il Padre, così io parlo. 29Colui che mi ha mandato è con me e non mi ha
lasciato solo perché io faccio sempre le cose che gli sono gradite". 30A queste sue parole, molti credettero in
lui.
31Gesù allora disse a quei Giudei che avevano creduto
in lui: "Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; 32conoscerete la verità e la verità vi farà liberi".
33Gli risposero: "Noi siamo discendenza di Abramo e
non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi tu dire: Diventerete liberi?".
34Gesù rispose: "In verità, in verità vi dico:
chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. 35Ora lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma
il figlio vi resta sempre; 36se dunque il Figlio
vi farà liberi, sarete liberi davvero. 37So che
siete discendenza di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia
parola non trova posto in voi. 38Io dico quello
che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato
dal padre vostro!". 39Gli risposero: "Il nostro
padre è Abramo". Rispose Gesù: "Se siete figli di Abramo, fate le opere di
Abramo! 40Ora invece cercate di uccidere me, che
vi ho detto la verità udita da Dio; questo, Abramo non l'ha fatto. 41Voi fate le opere del padre vostro". Gli risposero:
"Noi non siamo nati da prostituzione, noi abbiamo un solo Padre, Dio!". 42Disse loro Gesù: "Se Dio fosse vostro Padre, certo
mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma
lui mi ha mandato. 43Perché non comprendete il
mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alle mie parole, 44voi che avete per padre il diavolo, e volete
compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e
non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il
falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna. 45A me, invece, voi non credete, perché dico la
verità. 46Chi di voi può convincermi di peccato?
Se dico la verità, perché non mi credete? 47Chi
è da Dio ascolta le parole di Dio: per questo voi non le ascoltate, perché non
siete da Dio".
48Gli risposero i Giudei: "Non diciamo con ragione
noi che sei un Samaritano e hai un demonio?". 49Rispose Gesù: "Io non ho un demonio, ma onoro il
Padre mio e voi mi disonorate. 50Io non cerco la
mia gloria; vi è chi la cerca e giudica. 51In
verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la
morte". 52Gli dissero i Giudei: "Ora sappiamo
che hai un demonio. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: "Chi
osserva la mia parola non conoscerà mai la morte". 53Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è
morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere?". 54Rispose Gesù: "Se io glorificassi me stesso, la mia
gloria non sarebbe nulla; chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite:
"è nostro Dio!", 55e non lo conoscete. Io invece
lo conosco. E se dicessi che non lo conosco, sarei come voi, un mentitore; ma lo
conosco e osservo la sua parola. 56Abramo,
vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne
rallegrò". 57Gli dissero allora i Giudei: "Non
hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?". 58Rispose loro Gesù: "In verità, in verità vi dico:
prima che Abramo fosse, Io Sono". 59Allora
raccolsero pietre per scagliarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal
tempio.
1Passando vide un uomo cieco dalla nascita 2e i suoi discepoli lo interrogarono: "Rabbì, chi ha
peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?". 3Rispose Gesù: "né lui ha peccato né i suoi genitori,
ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio. 4Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha
mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può più operare.
5Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo".
6Detto questo sputò per terra, fece del fango
con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco 7e gli disse: "Va' a lavarti nella piscina di Sìloe
(che significa Inviato)". Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. 8Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima,
poiché era un mendicante, dicevano: "Non è egli quello che stava seduto a
chiedere l'elemosina?". 9Alcuni dicevano: "è
lui"; altri dicevano: "No, ma gli assomiglia". Ed egli diceva: "Sono io!". 10Allora gli chiesero: "Come dunque ti furono aperti
gli occhi?". 11Egli rispose: "Quell'uomo che si
chiama Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: Va' a
Sìloe e lavati! Io sono andato e, dopo essermi lavato, ho acquistato la vista".
12Gli dissero: "Dov'è questo tale?". Rispose:
"Non lo so".
13Intanto condussero dai farisei quello che era stato
cieco: 14era infatti sabato il giorno in cui
Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. 15Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come
avesse acquistato la vista. Ed egli disse loro: "Mi ha posto del fango sopra gli
occhi, mi sono lavato e ci vedo". 16Allora
alcuni dei farisei dicevano: "Quest'uomo non viene da Dio, perché non osserva il
sabato". Altri dicevano: "Come può un peccatore compiere tali prodigi?". E c'era
dissenso tra di loro. 17Allora dissero di nuovo
al cieco: "Tu che dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?". Egli
rispose: "è un profeta!". 18Ma i Giudei non
vollero credere di lui che era stato cieco e aveva acquistato la vista, finché
non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. 19E li interrogarono: "è questo il vostro figlio, che
voi dite esser nato cieco? Come mai ora ci vede?". 20I genitori risposero: "Sappiamo che questo è il
nostro figlio e che è nato cieco; 21come poi ora
ci veda, non lo sappiamo, né sappiamo chi gli ha aperto gli occhi; chiedetelo a
lui, ha l'età, parlerà lui di se stesso". 22Questo dissero i suoi genitori, perché avevano
paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse
riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. 23Per questo i suoi genitori dissero: "Ha l'età,
chiedetelo a lui!".
24Allora chiamarono di nuovo l'uomo che era stato
cieco e gli dissero: "Dà gloria a Dio! Noi sappiamo che quest'uomo è un
peccatore". 25Quegli rispose: "Se sia un
peccatore, non lo so; una cosa so: prima ero cieco e ora ci vedo". 26Allora gli dissero di nuovo: "Che cosa ti ha fatto?
Come ti ha aperto gli occhi?". 27Rispose loro:
"Ve l'ho già detto e non mi avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo?
Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?". 28Allora lo insultarono e gli dissero: "Tu sei suo
discepolo, noi siamo discepoli di Mosè! 29Noi
sappiamo infatti che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia".
30Rispose loro quell'uomo: "Proprio questo è
strano, che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. 31Ora, noi sappiamo che Dio non ascolta i peccatori,
ma se uno è timorato di Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. 32Da che mondo è mondo, non s'è mai sentito dire che
uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. 33Se
costui non fosse da Dio, non avrebbe potuto far nulla". 34Gli replicarono: "Sei nato tutto nei peccati e vuoi
insegnare a noi?". E lo cacciarono fuori.
35Gesù seppe che l'avevano cacciato fuori, e
incontratolo gli disse: "Tu credi nel Figlio dell'uomo?". 36Egli rispose: "E chi è, Signore, perché io creda in
lui?". 37Gli disse Gesù: "Tu l'hai visto: colui
che parla con te è proprio lui". 38Ed egli
disse: "Io credo, Signore!". E gli si prostrò innanzi. 39Gesù allora disse: "Io sono venuto in questo mondo
per giudicare, perché coloro che non vedono vedano e quelli che vedono diventino
ciechi". 40Alcuni dei farisei che erano con lui
udirono queste parole e gli dissero: "Siamo forse ciechi anche noi?". 41Gesù rispose loro: "Se foste ciechi, non avreste
alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane".
1"In verità, in verità vi dico: chi non entra nel
recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un
brigante. 2Chi invece entra per la porta, è il
pastore delle pecore. 3Il guardiano gli apre e
le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le
conduce fuori. 4E quando ha condotto fuori tutte
le sue pecore, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono
la sua voce. 5Un estraneo invece non lo
seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli
estranei". 6Questa similitudine disse loro Gesù;
ma essi non capirono che cosa significava ciò che diceva loro. 7Allora Gesù disse loro di nuovo: "In verità, in
verità vi dico: io sono la porta delle pecore. 8Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri
e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. 9Io sono la porta: se uno entra attraverso di me,
sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo. 10Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e
distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza.
11Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre
la vita per le pecore. 12Il mercenario invece,
che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo,
abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; 13egli è un mercenario e non gli importa delle
pecore. 14Io sono il buon pastore, conosco le
mie pecore e le mie pecore conoscono me, 15come
il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. 16E ho altre pecore che non sono di quest'ovile;
anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo
gregge e un solo pastore. 17Per questo il Padre
mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. 18Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso,
poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo
comando ho ricevuto dal Padre mio". 19Sorse di nuovo dissenso tra i Giudei per queste
parole. 20Molti di essi dicevano: "Ha un demonio
ed è fuori di sé; perché lo state ad ascoltare?". 21Altri invece dicevano: "Queste parole non sono di
un indemoniato; può forse un demonio aprire gli occhi dei ciechi?".
22Ricorreva in quei giorni a Gerusalemme la festa
della Dedicazione. Era d'inverno. 23Gesù
passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone. 24Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli
dicevano: "Fino a quando terrai l'animo nostro sospeso? Se tu sei il Cristo,
dillo a noi apertamente". 25Gesù rispose loro:
"Ve l'ho detto e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio,
queste mi danno testimonianza; 26ma voi non
credete, perché non siete mie pecore. 27Le mie
pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. 28Io do loro la vita eterna e non andranno mai
perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano. 29Il
Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla
mano del Padre mio. 30Io e il Padre siamo una
cosa sola".
31I Giudei portarono di nuovo delle pietre per
lapidarlo. 32Gesù rispose loro: "Vi ho fatto
vedere molte opere buone da parte del Padre mio; per quale di esse mi volete
lapidare?". 33Gli risposero i Giudei: "Non ti
lapidiamo per un'opera buona, ma per la bestemmia e perché tu, che sei uomo, ti
fai Dio". 34Rispose loro Gesù: "Non è forse
scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete
dèi? 35Ora, se essa ha chiamato dèi coloro
ai quali fu rivolta la parola di Dio (e la Scrittura non può essere annullata),
36a colui che il Padre ha consacrato e mandato
nel mondo, voi dite: Tu bestemmi, perché ho detto: Sono Figlio di Dio? 37Se non compio le opere del Padre mio, non
credetemi; 38ma se le compio, anche se non
volete credere a me, credete almeno alle opere, perché sappiate e conosciate che
il Padre è in me e io nel Padre". 39Cercavano
allora di prenderlo di nuovo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
40Ritornò quindi al di là del Giordano, nel luogo
dove prima Giovanni battezzava, e qui si fermò. 41Molti andarono da lui e dicevano: "Giovanni non ha
fatto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero".
42E in quel luogo molti credettero in
lui.
1Era allora malato un certo Lazzaro di Betània, il
villaggio di Maria e di Marta sua sorella. 2Maria era quella che aveva cosparso di olio
profumato il Signore e gli aveva asciugato i piedi con i suoi capelli; suo
fratello Lazzaro era malato. 3Le sorelle
mandarono dunque a dirgli: "Signore, ecco, il tuo amico è malato".
4All'udire questo, Gesù disse: "Questa malattia non è
per la morte, ma per la gloria di Dio, perché per essa il Figlio di Dio venga
glorificato". 5Gesù voleva molto bene a Marta, a
sua sorella e a Lazzaro. 6Quand'ebbe dunque
sentito che era malato, si trattenne due giorni nel luogo dove si trovava. 7Poi, disse ai discepoli: "Andiamo di nuovo in
Giudea!". 8I discepoli gli dissero: "Rabbì, poco
fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?". 9Gesù rispose: "Non sono forse dodici le ore del
giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo
mondo; 10ma se invece uno cammina di notte,
inciampa, perché gli manca la luce". 11Così
parlò e poi soggiunse loro: "Il nostro amico Lazzaro s'è addormentato; ma io
vado a svegliarlo". 12Gli dissero allora i
discepoli: "Signore, se s'è addormentato, guarirà". 13Gesù parlava della morte di lui, essi invece
pensarono che si riferisse al riposo del sonno. 14Allora Gesù disse loro apertamente: "Lazzaro è
morto 15e io sono contento per voi di non essere
stato là, perché voi crediate. Orsù, andiamo da lui!". 16Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse ai
condiscepoli: "Andiamo anche noi a morire con lui!".
17Venne dunque Gesù e trovò Lazzaro che era già da
quattro giorni nel sepolcro. 18Betània distava
da Gerusalemme meno di due miglia 19e molti
Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle per il loro fratello. 20Marta dunque, come seppe che veniva Gesù, gli andò
incontro; Maria invece stava seduta in casa. 21Marta disse a Gesù: "Signore, se tu fossi stato
qui, mio fratello non sarebbe morto! 22Ma anche
ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà". 23Gesù le disse: "Tuo fratello risusciterà". 24Gli rispose Marta: "So che risusciterà nell'ultimo
giorno". 25Gesù le disse: "Io sono la
risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; 26chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno.
Credi tu questo?". 27Gli rispose: "Sì, o
Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel
mondo".
28Dopo queste parole se ne andò a chiamare di
nascosto Maria, sua sorella, dicendo: "Il Maestro è qui e ti chiama". 29Quella, udito ciò, si alzò in fretta e andò da lui.
30Gesù non era entrato nel villaggio, ma si
trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. 31Allora i Giudei che erano in casa con lei a
consolarla, quando videro Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono
pensando: "Va al sepolcro per piangere là". 32Maria, dunque, quando giunse dov'era Gesù, vistolo
si gettò ai suoi piedi dicendo: "Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello
non sarebbe morto!". 33Gesù allora quando la
vide piangere e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse
profondamente, si turbò e disse: 34"Dove l'avete
posto?". Gli dissero: "Signore, vieni a vedere!". 35Gesù scoppiò in pianto. 36Dissero allora i Giudei: "Vedi come lo amava!".
37Ma alcuni di loro dissero: "Costui che ha
aperto gli occhi al cieco non poteva anche far sì che questi non
morisse?".
38Intanto Gesù, ancora profondamente commosso, si
recò al sepolcro; era una grotta e contro vi era posta una pietra. 39Disse Gesù: "Togliete la pietra!". Gli rispose
Marta, la sorella del morto: "Signore, già manda cattivo odore, poiché è di
quattro giorni". 40Le disse Gesù: "Non ti ho
detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?". 41Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli
occhi e disse: "Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato. 42Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l'ho detto
per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato". 43E, detto questo, gridò a gran voce: "Lazzaro, vieni
fuori!". 44Il morto uscì, con i piedi e le mani
avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro:
"Scioglietelo e lasciatelo andare".
45Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla
vista di quel che egli aveva compiuto, credettero in lui. 46Ma alcuni andarono dai farisei e riferirono loro
quel che Gesù aveva fatto. 47Allora i sommi
sacerdoti e i farisei riunirono il sinedrio e dicevano: "Che facciamo?
Quest'uomo compie molti segni. 48Se lo lasciamo
fare così, tutti crederanno in lui e verranno i Romani e distruggeranno il
nostro luogo santo e la nostra nazione". 49Ma
uno di loro, di nome Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno, disse loro:
"Voi non capite nulla 50e non considerate come
sia meglio che muoia un solo uomo per il popolo e non perisca la nazione
intera". 51Questo però non lo disse da se
stesso, ma essendo sommo sacerdote profetizzò che Gesù doveva morire per la
nazione 52e non per la nazione soltanto, ma
anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. 53Da quel giorno dunque decisero di
ucciderlo.
54Gesù pertanto non si faceva più vedere in pubblico
tra i Giudei; egli si ritirò di là nella regione vicina al deserto, in una città
chiamata èfraim, dove si trattenne con i suoi discepoli.
55Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla
regione andarono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. 56Essi cercavano Gesù e stando nel tempio dicevano
tra di loro: "Che ve ne pare? Non verrà egli alla festa?". 57Intanto i sommi sacerdoti e i farisei avevano dato
ordine che chiunque sapesse dove si trovava lo denunziasse, perché essi
potessero prenderlo.
1Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània,
dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. 2E qui gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro
era uno dei commensali. 3Maria allora, presa una
libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù
e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo
dell'unguento. 4Allora Giuda Iscariota, uno dei
suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse: 5"Perché quest'olio profumato non si è venduto per
trecento denari per poi darli ai poveri?". 6Questo egli disse non perché gl'importasse dei
poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi
mettevano dentro. 7Gesù allora disse: "Lasciala
fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura. 8I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non
sempre avete me".
9Intanto la gran folla di Giudei venne a sapere che
Gesù si trovava là, e accorse non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che
egli aveva risuscitato dai morti. 10I sommi
sacerdoti allora deliberarono di uccidere anche Lazzaro, 11perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e
credevano in Gesù.
12Il giorno seguente, la gran folla che era venuta
per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, 13prese dei rami di palme e uscì incontro a lui
gridando:
Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d'Israele!
14Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta
scritto:
15Non temere, figlia di
Sion! Ecco, il tuo re viene, seduto sopra un puledro d'asina.
16Sul momento i suoi discepoli non compresero queste
cose; ma quando Gesù fu glorificato, si ricordarono che questo era stato scritto
di lui e questo gli avevano fatto. 17Intanto la
gente che era stata con lui quando chiamò Lazzaro fuori dal sepolcro e lo
risuscitò dai morti, gli rendeva testimonianza. 18Anche per questo la folla gli andò incontro, perché
aveva udito che aveva compiuto quel segno. 19I
farisei allora dissero tra di loro: "Vedete che non concludete nulla? Ecco che
il mondo gli è andato dietro!".
20Tra quelli che erano saliti per il culto durante la
festa, c'erano anche alcuni Greci. 21Questi si
avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli chiesero:
"Signore, vogliamo vedere Gesù". 22Filippo andò
a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. 23Gesù rispose: "è giunta l'ora che sia glorificato
il Figlio dell'uomo. 24In verità, in verità vi
dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece
muore, produce molto frutto. 25Chi ama la sua
vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita
eterna. 26Se uno mi vuol servire mi segua, e
dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà.
27Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire?
Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora! 28Padre, glorifica il tuo nome". Venne allora una
voce dal cielo: "L'ho glorificato e di nuovo lo glorificherò!".
29La folla che era presente e aveva udito diceva che
era stato un tuono. Altri dicevano: "Un angelo gli ha parlato". 30Rispose Gesù: "Questa voce non è venuta per me, ma
per voi. 31Ora è il giudizio di questo mondo;
ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. 32Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a
me". 33Questo diceva per indicare di qual morte
doveva morire. 34Allora la folla gli rispose:
"Noi abbiamo appreso dalla Legge che il Cristo rimane in eterno; come dunque tu
dici che il Figlio dell'uomo deve essere elevato? Chi è questo Figlio
dell'uomo?". 35Gesù allora disse loro: "Ancora
per poco tempo la luce è con voi. Camminate mentre avete la luce, perché non vi
sorprendano le tenebre; chi cammina nelle tenebre non sa dove va. 36Mentre avete la luce credete nella luce, per
diventare figli della luce".
Gesù
disse queste cose, poi se ne andò e si nascose da loro.
37Sebbene avesse compiuto tanti segni davanti a loro,
non credevano in lui; 38perché si adempisse la
parola detta dal profeta Isaia:
Signore, chi ha
creduto alla nostra parola? E il braccio del Signore a
chi è stato rivelato?
39E non potevano credere, per il fatto che Isaia
aveva detto ancora:
40Ha reso ciechi i loro
occhi e ha indurito il loro cuore, perché non vedano con gli occhi e
non comprendano con il cuore, e si convertano e io li
guarisca!
41Questo disse Isaia quando vide la sua gloria e
parlò di lui. 42Tuttavia, anche tra i capi,
molti credettero in lui, ma non lo riconoscevano apertamente a causa dei
farisei, per non essere espulsi dalla sinagoga; 43amavano infatti la gloria degli uomini più della
gloria di Dio.
44Gesù allora gridò a gran voce: "Chi crede in me,
non crede in me, ma in colui che mi ha mandato; 45chi vede me, vede colui che mi ha mandato. 46Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque
crede in me non rimanga nelle tenebre. 47Se
qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non
sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. 48Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha
chi lo condanna: la parola che ho annunziato lo condannerà nell'ultimo giorno.
49Perché io non ho parlato da me, ma il Padre
che mi ha mandato, egli stesso mi ha ordinato che cosa devo dire e annunziare.
50E io so che il suo comandamento è vita eterna.
Le cose dunque che io dico, le dico come il Padre le ha dette a me".
1Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era
giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi
che erano nel mondo, li amò sino alla fine. 2Mentre cenavano, quando già il diavolo aveva messo
in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, 3Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle
mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, 4si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un
asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. 5Poi
versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad
asciugarli con l'asciugatoio di cui si era cinto. 6Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse:
"Signore, tu lavi i piedi a me?". 7Rispose Gesù:
"Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo". 8Gli disse Simon Pietro: "Non mi laverai mai i
piedi!". Gli rispose Gesù: "Se non ti laverò, non avrai parte con me". 9Gli disse Simon Pietro: "Signore, non solo i piedi,
ma anche le mani e il capo!". 10Soggiunse Gesù:
"Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto
mondo; e voi siete mondi, ma non tutti". 11Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse:
"Non tutti siete mondi".
12Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le
vesti, sedette di nuovo e disse loro: "Sapete ciò che vi ho fatto? 13Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene,
perché lo sono. 14Se dunque io, il Signore e il
Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli
altri. 15Vi ho dato infatti l'esempio, perché
come ho fatto io, facciate anche voi. 16In
verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un
apostolo è più grande di chi lo ha mandato. 17Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete
in pratica. 18Non parlo di tutti voi; io conosco
quelli che ho scelto; ma si deve adempiere la Scrittura: Colui che mangia il pane con me, ha levato contro di me il
suo calcagno. 19Ve lo dico fin d'ora, prima
che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono. 20In verità, in verità vi dico: Chi accoglie colui
che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha
mandato".
21Dette queste cose, Gesù si commosse profondamente e
dichiarò: "In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà". 22I discepoli si guardarono gli uni gli altri, non
sapendo di chi parlasse. 23Ora uno dei
discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. 24Simon Pietro gli fece un cenno e gli disse: "Di',
chi è colui a cui si riferisce?". 25Ed egli
reclinandosi così sul petto di Gesù, gli disse: "Signore, chi è?". 26Rispose allora Gesù: "è colui per il quale
intingerò un boccone e glielo darò". E intinto il boccone, lo prese e lo diede a
Giuda Iscariota, figlio di Simone. 27E allora,
dopo quel boccone, satana entrò in lui. Gesù quindi gli disse: "Quello che devi
fare fallo al più presto". 28Nessuno dei
commensali capì perché gli aveva detto questo; 29alcuni infatti pensavano che, tenendo Giuda la
cassa, Gesù gli avesse detto: "Compra quello che ci occorre per la festa",
oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. 30Preso il boccone, egli subito uscì. Ed era
notte.
31Quand'egli fu uscito, Gesù disse: "Ora il Figlio
dell'uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato in lui. 32Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo
glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. 33Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi
cercherete, ma come ho già detto ai Giudei, lo dico ora anche a voi: dove vado
io voi non potete venire. 34Vi do un
comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così
amatevi anche voi gli uni gli altri. 35Da questo
tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli
altri".
36Simon Pietro gli dice: "Signore, dove vai?". Gli
rispose Gesù: "Dove io vado per ora tu non puoi seguirmi; mi seguirai più
tardi". 37Pietro disse: "Signore, perché non
posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!". 38Rispose Gesù: "Darai la tua vita per me? In verità,
in verità ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m'abbia rinnegato tre
volte".
1"Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in
Dio e abbiate fede anche in me. 2Nella casa del
Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un
posto; 3quando sarò andato e vi avrò preparato
un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io.
4E del luogo dove io vado, voi conoscete la
via".
5Gli disse Tommaso: "Signore, non sappiamo dove vai e
come possiamo conoscere la via?". 6Gli disse
Gesù: "Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per
mezzo di me. 7Se conoscete me, conoscerete anche
il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto". 8Gli disse Filippo: "Signore, mostraci il Padre e ci
basta". 9Gli rispose Gesù: "Da tanto tempo sono
con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre.
Come puoi dire: Mostraci il Padre? 10Non credi
che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico
da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. 11Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se
non altro, credetelo per le opere stesse.
12In verità, in verità vi dico: anche chi crede in
me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al
Padre. 13Qualunque cosa chiederete nel nome mio,
la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la
farò.
15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. 16Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro
Consolatore perché rimanga con voi per sempre, 17lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere,
perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso
di voi e sarà in voi. 18Non vi lascerò orfani,
ritornerò da voi. 19Ancora un poco e il mondo
non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e
voi in me e io in voi. 21Chi accoglie i miei
comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e
anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui".
22Gli disse Giuda, non l'Iscariota: "Signore, come è
accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?". 23Gli rispose Gesù: "Se uno mi ama, osserverà la mia
parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di
lui. 24Chi non mi ama non osserva le mie parole;
la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha
mandato.
25Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi.
26Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il
Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò
che io vi ho detto. 27Vi lascio la pace, vi do
la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro
cuore e non abbia timore. 28Avete udito che vi
ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal
Padre, perché il Padre è più grande di me. 29Ve
l'ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate. 30Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il
principe del mondo; egli non ha nessun potere su di me, 31ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre
e faccio quello che il Padre mi ha comandato. Alzatevi, andiamo via di
qui".
1"Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo.
2Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo
toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. 3Voi siete già mondi, per la parola che vi ho
annunziato. 4Rimanete in me e io in voi. Come il
tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi
se non rimanete in me. 5Io sono la vite, voi i
tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non
potete far nulla. 6Chi non rimane in me viene
gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel
fuoco e lo bruciano. 7Se rimanete in me e le mie
parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. 8In questo è glorificato il Padre mio: che portiate
molto frutto e diventiate miei discepoli.
9Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato
voi. Rimanete nel mio amore. 10Se osserverete i
miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti
del Padre mio e rimango nel suo amore. 11Questo
vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia
piena.
12Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni
gli altri, come io vi ho amati. 13Nessuno ha un
amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. 14Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi
comando. 15Non vi chiamo più servi, perché il
servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto
ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi. 16Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi
ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga;
perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. 17Questo vi comando: amatevi gli uni gli
altri.
18Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha
odiato me. 19Se foste del mondo, il mondo
amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti
dal mondo, per questo il mondo vi odia. 20Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo
non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno
anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. 21Ma tutto questo vi faranno a causa del mio nome,
perché non conoscono colui che mi ha mandato. 22Se non fossi venuto e non avessi parlato loro, non
avrebbero alcun peccato; ma ora non hanno scusa per il loro peccato. 23Chi odia me, odia anche il Padre mio. 24Se non avessi fatto in mezzo a loro opere che
nessun altro mai ha fatto, non avrebbero alcun peccato; ora invece hanno visto e
hanno odiato me e il Padre mio. 25Questo perché
si adempisse la parola scritta nella loro Legge: Mi
hanno odiato senza ragione.
26Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal
Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà
testimonianza; 27e anche voi mi renderete
testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio.
1Vi ho detto queste cose perché non abbiate a
scandalizzarvi. 2Vi scacceranno dalle sinagoghe;
anzi, verrà l'ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio.
3E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né
il Padre né me. 4Ma io vi ho detto queste cose
perché, quando giungerà la loro ora, ricordiate che ve ne ho parlato.
Non
ve le ho dette dal principio, perché ero con voi.
5Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno
di voi mi domanda: Dove vai? 6Anzi, perché vi ho
detto queste cose, la tristezza ha riempito il vostro cuore. 7Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me
ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me
ne sarò andato, ve lo manderò. 8E quando sarà
venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al
giudizio. 9Quanto al peccato, perché non credono
in me; 10quanto alla giustizia, perché vado dal
Padre e non mi vedrete più; 11quanto al
giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato.
12Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento
non siete capaci di portarne il peso. 13Quando
però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera,
perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le
cose future. 14Egli mi glorificherà, perché
prenderà del mio e ve l'annunzierà. 15Tutto
quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e
ve l'annunzierà.
16Ancora un poco e non mi vedrete; un po' ancora e mi
vedrete". 17Dissero allora alcuni dei suoi
discepoli tra loro: "Che cos'è questo che ci dice: Ancora un poco e non mi
vedrete, e un po' ancora e mi vedrete, e questo: Perché vado al Padre?". 18Dicevano perciò: "Che cos'è mai questo "un poco" di
cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire". 19Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro:
"Andate indagando tra voi perché ho detto: Ancora un poco e non mi vedrete e un
po' ancora e mi vedrete? 20In verità, in verità
vi dico: voi piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi
sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia.
21La donna, quando partorisce, è afflitta, perché è
giunta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più
dell'afflizione per la gioia che è venuto al mondo un uomo. 22Così anche voi, ora, siete nella tristezza; ma vi
vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e 23nessuno vi potrà togliere la vostra gioia. In quel
giorno non mi domanderete più nulla.
In
verità, in verità vi dico: Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome,
egli ve la darà. 24Finora non avete chiesto
nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia
piena.
25Queste cose vi ho dette in similitudini; ma verrà
l'ora in cui non vi parlerò più in similitudini, ma apertamente vi parlerò del
Padre. 26In quel giorno chiederete nel mio nome
e io non vi dico che pregherò il Padre per voi: 27il Padre stesso vi ama, poiché voi mi avete amato,
e avete creduto che io sono venuto da Dio. 28Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora
lascio di nuovo il mondo, e vado al Padre". 29Gli dicono i suoi discepoli: "Ecco, adesso parli
chiaramente e non fai più uso di similitudini. 30Ora conosciamo che sai tutto e non hai bisogno che
alcuno t'interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio". 31Rispose loro Gesù: "Adesso credete? 32Ecco, verrà l'ora, anzi è già venuta, in cui vi
disperderete ciascuno per conto proprio e mi lascerete solo; ma io non sono
solo, perché il Padre è con me.
33Vi ho detto queste cose perché abbiate pace in me.
Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il
mondo!".
1Così parlò Gesù. Quindi, alzati gli occhi al cielo,
disse: "Padre, è giunta l'ora, glorifica il Figlio tuo, perché il Figlio
glorifichi te. 2Poiché tu gli hai dato potere
sopra ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli
hai dato. 3Questa è la vita eterna: che
conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. 4Io ti ho glorificato sopra la terra, compiendo
l'opera che mi hai dato da fare. 5E ora, Padre,
glorificami davanti a te, con quella gloria che avevo presso di te prima che il
mondo fosse.
6Ho fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi
hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me ed essi hanno osservato la tua
parola. 7Ora essi sanno che tutte le cose che mi
hai dato vengono da te, 8perché le parole che
hai dato a me io le ho date a loro; essi le hanno accolte e sanno veramente che
sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato. 9Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per
coloro che mi hai dato, perché sono tuoi. 10Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono
mie, e io sono glorificato in loro. 11Io non
sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo,
custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come
noi.
12Quand'ero con loro, io conservavo nel tuo nome
coloro che mi hai dato e li ho custoditi; nessuno di loro è andato perduto,
tranne il figlio della perdizione, perché si adempisse la Scrittura. 13Ma ora io vengo a te e dico queste cose mentre sono
ancora nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. 14Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li ha
odiati perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
15Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li
custodisca dal maligno. 16Essi non sono del
mondo, come io non sono del mondo. 17Consacrali
nella verità. La tua parola è verità. 18Come tu
mi hai mandato nel mondo, anch'io li ho mandati nel mondo; 19per loro io consacro me stesso, perché siano
anch'essi consacrati nella verità.
20Non prego solo per questi, ma anche per quelli che
per la loro parola crederanno in me; 21perché
tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi
in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
22E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a
loro, perché siano come noi una cosa sola. 23Io
in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo sappia che tu mi
hai mandato e li hai amati come hai amato me.
24Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato
siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi hai
dato; poiché tu mi hai amato prima della creazione del mondo.
25Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io
ti ho conosciuto; questi sanno che tu mi hai mandato. 26E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò
conoscere, perché l'amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in
loro".
1Detto questo, Gesù uscì con i suoi discepoli e andò
di là dal torrente Cèdron, dove c'era un giardino nel quale entrò con i suoi
discepoli. 2Anche Giuda, il traditore, conosceva
quel posto, perché Gesù vi si ritirava spesso con i suoi discepoli. 3Giuda dunque, preso un distaccamento di soldati e
delle guardie fornite dai sommi sacerdoti e dai farisei, si recò là con
lanterne, torce e armi. 4Gesù allora, conoscendo
tutto quello che gli doveva accadere, si fece innanzi e disse loro: "Chi
cercate?". 5Gli risposero: "Gesù, il Nazareno".
Disse loro Gesù: "Sono io!". Vi era là con loro anche Giuda, il traditore. 6Appena disse "Sono io", indietreggiarono e caddero a
terra. 7Domandò loro di nuovo: "Chi cercate?".
Risposero: "Gesù, il Nazareno". 8Gesù replicò:
"Vi ho detto che sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne
vadano". 9Perché s'adempisse la parola che egli
aveva detto: "Non ho perduto nessuno di quelli che mi
hai dato". 10Allora Simon Pietro, che aveva
una spada, la trasse fuori e colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò
l'orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. 11Gesù allora disse a Pietro: "Rimetti la tua spada
nel fodero; non devo forse bere il calice che il Padre mi ha dato?".
12Allora il distaccamento con il comandante e le
guardie dei Giudei afferrarono Gesù, lo legarono 13e lo condussero prima da Anna: egli era infatti
suocero di Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno. 14Caifa poi era quello che aveva consigliato ai
Giudei: "è meglio che un uomo solo muoia per il popolo".
15Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme con un
altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote e perciò
entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote; 16Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta.
Allora quell'altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla
portinaia e fece entrare anche Pietro. 17E la
giovane portinaia disse a Pietro: "Forse anche tu sei dei discepoli di
quest'uomo?". Egli rispose: "Non lo sono". 18Intanto i servi e le guardie avevano acceso un
fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si
scaldava.
19Allora il sommo sacerdote interrogò Gesù riguardo
ai suoi discepoli e alla sua dottrina. 20Gesù
gli rispose: "Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella
sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto
nulla di nascosto. 21Perché interroghi me?
Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che
cosa ho detto". 22Aveva appena detto questo, che
una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: "Così rispondi al
sommo sacerdote?". 23Gli rispose Gesù: "Se ho
parlato male, dimostrami dov'è il male; ma se ho parlato bene, perché mi
percuoti?". 24Allora Anna lo mandò legato a
Caifa, sommo sacerdote.
25Intanto Simon Pietro stava là a scaldarsi. Gli
dissero: "Non sei anche tu dei suoi discepoli?". Egli lo negò e disse: "Non lo
sono". 26Ma uno dei servi del sommo sacerdote,
parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l'orecchio, disse: "Non ti ho
forse visto con lui nel giardino?". 27Pietro
negò di nuovo, e subito un gallo cantò.
28Allora condussero Gesù dalla casa di Caifa nel
pretorio. Era l'alba ed essi non vollero entrare nel pretorio per non
contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. 29Uscì
dunque Pilato verso di loro e domandò: "Che accusa portate contro quest'uomo?".
30Gli risposero: "Se non fosse un malfattore,
non te l'avremmo consegnato". 31Allora Pilato
disse loro: "Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra legge!". Gli
risposero i Giudei: "A noi non è consentito mettere a morte nessuno". 32Così si adempivano le parole che Gesù aveva detto
indicando di quale morte doveva morire.
33Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare
Gesù e gli disse: "Tu sei il re dei Giudei?". 34Gesù rispose: "Dici questo da te oppure altri te
l'hanno detto sul mio conto?". 35Pilato rispose:
"Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a
me; che cosa hai fatto?". 36Rispose Gesù: "Il
mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei
servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio
regno non è di quaggiù". 37Allora Pilato gli
disse: "Dunque tu sei re?". Rispose Gesù: "Tu lo dici; io sono re. Per questo io
sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla
verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce". 38Gli dice Pilato: "Che cos'è la verità?". E detto
questo uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: "Io non trovo in lui nessuna
colpa. 39Vi è tra voi l'usanza che io vi liberi
uno per la Pasqua: volete dunque che io vi liberi il re dei Giudei?". 40Allora essi gridarono di nuovo: "Non costui, ma
Barabba!". Barabba era un brigante.
1Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece
flagellare. 2E i soldati, intrecciata una corona
di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora;
quindi gli venivano davanti e gli dicevano: 3"Salve, re dei Giudei!". E gli davano schiaffi. 4Pilato intanto uscì di nuovo e disse loro: "Ecco, io
ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui nessuna colpa". 5Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il
mantello di porpora. E Pilato disse loro: "Ecco l'uomo!". 6Al vederlo i sommi sacerdoti e le guardie gridarono:
"Crocifiggilo, crocifiggilo!". Disse loro Pilato: "Prendetelo voi e
crocifiggetelo; io non trovo in lui nessuna colpa". 7Gli risposero i Giudei: "Noi abbiamo una legge e
secondo questa legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio".
8All'udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura
9ed entrato di nuovo nel pretorio disse a Gesù:
"Di dove sei?". Ma Gesù non gli diede risposta. 10Gli disse allora Pilato: "Non mi parli? Non sai che
ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?". 11Rispose Gesù: "Tu non avresti nessun potere su di
me, se non ti fosse stato dato dall'alto. Per questo chi mi ha consegnato nelle
tue mani ha una colpa più grande".
12Da quel momento Pilato cercava di liberarlo; ma i
Giudei gridarono: "Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque infatti
si fa re si mette contro Cesare". 13Udite queste
parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette nel tribunale, nel luogo
chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. 14Era
la Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: "Ecco
il vostro re!". 15Ma quelli gridarono: "Via,
via, crocifiggilo!". Disse loro Pilato: "Metterò in croce il vostro re?".
Risposero i sommi sacerdoti: "Non abbiamo altro re all'infuori di Cesare". 16Allora lo consegnò loro perché fosse
crocifisso.
17Essi allora presero Gesù ed egli, portando la
croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota, 18dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da
una parte e uno dall'altra, e Gesù nel mezzo. 19Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre
sulla croce; vi era scritto: "Gesù il Nazareno, il re dei Giudei". 20Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il
luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla città; era scritta in ebraico, in
latino e in greco. 21I sommi sacerdoti dei
Giudei dissero allora a Pilato: "Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha
detto: Io sono il re dei Giudei". 22Rispose
Pilato: "Ciò che ho scritto, ho scritto".
23I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù,
presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la
tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a
fondo. 24Perciò dissero tra loro: Non
stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la
Scrittura:
Si son divise tra
loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la
sorte.
E i
soldati fecero proprio così.
25Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la
sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. 26Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il
discepolo che egli amava, disse alla madre: "Donna, ecco tuo figlio!". 27Poi disse al discepolo: "Ecco tua Madre!". E da quel momento il discepolo
la prese nella sua casa.
28Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata
ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: "Ho
sete". 29Vi era lì un vaso pieno d'aceto;
posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a
una canna e gliela accostarono alla bocca. 30E
dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: "Tutto è compiuto!". E, chinato il capo,
spirò.
31Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché
i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno
solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e
fossero portati via. 32Vennero dunque i soldati
e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme
con lui. 33Venuti però da Gesù e vedendo che era
già morto, non gli spezzarono le gambe, 34ma uno
dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e
acqua.
35Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua
testimonianza è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. 36Questo infatti avvenne perché si adempisse la
Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. 37E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno
trafitto.
38Dopo questi fatti,
Giuseppe d'Arimatéa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei
Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora
egli andò e prese il corpo di Gesù. 39Vi andò
anche Nicodèmo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una
mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre. 40Essi presero allora il corpo di Gesù, e lo
avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com'è usanza seppellire per i
Giudei. 41Ora, nel luogo dove era stato
crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale
nessuno era stato ancora deposto. 42Là dunque
deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, poiché quel sepolcro era
vicino.
1Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò
al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era
stata ribaltata dal sepolcro. 2Corse allora e
andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse
loro: "Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno
posto!". 3Uscì allora Simon Pietro insieme
all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro. 4Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo
corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò.
6Giunse intanto anche Simon Pietro che lo
seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, 7e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non
per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. 8Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto
per primo al sepolcro, e vide e credette. 9Non
avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare
dai morti. 10I discepoli intanto se ne tornarono
di nuovo a casa.
11Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro e
piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro 12e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno
dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù.
13Ed essi le dissero: "Donna, perché piangi?".
Rispose loro: "Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto".
14Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù
che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. 15Le disse Gesù: "Donna, perché piangi? Chi cerchi?".
Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: "Signore, se l'hai
portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo". 16Gesù le disse: "Maria!". Essa allora, voltatasi
verso di lui, gli disse in ebraico: "Rabbunì!", che significa: Maestro! 17Gesù le disse: "Non mi trattenere, perché non sono
ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: Io salgo al Padre
mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro". 18Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai
discepoli: "Ho visto il Signore" e anche ciò che le aveva detto.
19La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il
sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per
timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!".
20Detto questo, mostrò loro le mani e il
costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: "Pace a voi! Come il
Padre ha mandato me, anch'io mando voi". 22Dopo
aver detto questo, alitò su di loro e disse: "Ricevete lo Spirito Santo; 23a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi
non li rimetterete, resteranno non rimessi".
24Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era
con loro quando venne Gesù. 25Gli dissero allora
gli altri discepoli: "Abbiamo visto il Signore!". Ma egli disse loro: "Se non
vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi
e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò".
26Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa
e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a
loro e disse: "Pace a voi!". 27Poi disse a
Tommaso: "Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e
mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!". 28Rispose Tommaso: "Mio Signore e mio Dio!". 29Gesù gli disse: "Perché mi hai veduto, hai creduto:
beati quelli che pur non avendo visto crederanno!".
30Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi
discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. 31Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù
è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo
nome.
1Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai
discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: 2si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto
Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli.
3Disse loro Simon Pietro: "Io vado a pescare".
Gli dissero: "Veniamo anche noi con te". Allora uscirono e salirono sulla barca;
ma in quella notte non presero nulla.
4Quando già era l'alba Gesù si presentò sulla riva,
ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. 5Gesù disse loro: "Figlioli, non avete nulla da
mangiare?". Gli risposero: "No". 6Allora disse
loro: "Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete". La gettarono
e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci. 7Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro:
"è il Signore!". Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi
il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare. 8Gli altri discepoli invece vennero con la barca,
trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano lontani da terra se non un
centinaio di metri.
9Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con
del pesce sopra, e del pane. 10Disse loro Gesù:
"Portate un po' del pesce che avete preso or ora". 11Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a
terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti,
la rete non si spezzò. 12Gesù disse loro:
"Venite a mangiare". E nessuno dei discepoli osava domandargli: "Chi sei?",
poiché sapevano bene che era il Signore.
13Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a
loro, e così pure il pesce. 14Questa era la
terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai
morti.
15Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro:
"Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro?". Gli rispose: "Certo,
Signore, tu lo sai che ti voglio bene". Gli disse: "Pasci i miei agnelli". 16Gli disse di nuovo: "Simone di Giovanni, mi vuoi
bene?". Gli rispose: "Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene". Gli disse:
"Pasci le mie pecorelle". 17Gli disse per la
terza volta: "Simone di Giovanni, mi vuoi bene?". Pietro rimase addolorato che
per la terza volta gli dicesse: Mi vuoi bene?, e gli disse: "Signore, tu sai
tutto; tu sai che ti voglio bene". Gli rispose Gesù: "Pasci le mie pecorelle.
18In verità, in verità ti dico: quando eri più
giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai
vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove
tu non vuoi". 19Questo gli disse per indicare
con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse:
"Seguimi".
20Pietro allora, voltatosi, vide che li seguiva quel
discepolo che Gesù amava, quello che nella cena si era trovato al suo fianco e
gli aveva domandato: "Signore, chi è che ti tradisce?". 21Pietro dunque, vedutolo, disse a Gesù: "Signore, e
lui?". 22Gesù gli rispose: "Se voglio che egli
rimanga finché io venga, che importa a te? Tu seguimi". 23Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel
discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe
morto, ma: "Se voglio che rimanga finché io venga, che importa a
te?".
24Questo è il discepolo che rende testimonianza su
questi fatti e li ha scritti; e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera.
25Vi sono ancora molte altre cose compiute da
Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non
basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.
Eterno Padre io ti offro il Corpo e il Sangue,
l'Anima e la Divinità del tuo dilettissimo Figlio e Nostro Signore Gesù
Cristo in espiazione dei nostri peccati e di quelli di tutto il mondo.
(Sui grani
minori):
Per la sua dolorosa passione abbi misericordia di noi
e del mondo intero
(Alla fine della corona):
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale abbi pietà di
noi e del mondo intero. (Tre
volte)
Promesse di Gesù Misericordioso:
"Concederò grazie senza numero a chi recita questa
corona. Se recitata accanto ad un morente non sarò giusto giudice, ma
Salvatore."
______________________________________________
Messaggio della Divina
Misericordia
Il
22 febbraio 1931 Gesù apparve in Polonia nel convento di Polk a Suor
Faustina Kowalska affidandogli il compito di dipingere un quadro con la
visione avuta, i raggi sull'immagine rappresentano il Sangue e l'Acqua che
sgorgano dall'intimo della Divina Misericordia di Cristo sulla Croce,
quando il Cuore fu aperto dalla Lancia sul Calvario.
In un'altra apparizione Gesù
le chiese l'istituzione della Festa della Divina Misericordia,
esprimendosi così: "Desidero che la prima domenica dopo la Pasqua sia la
festa della mia Misericordia. Figlia mia parla a
tutto il mondo della mia incommensurabile Misericordia!
L'Anima che in quel giorno si sarà confessata e
comunicata, otterrà piena remissione di colpe e castighi.
Desidero che questa Festa si celebri solennemente in
tutta la Chiesa."
"L'Anima che venererà questa immagine non perirà. Le
prometto, ancora sulla terra, la vittoria sui nemici; ma specialmente in
punto di morte. Io. il Signore, la proteggerò come mia gloria. I raggi del
mio Cuore significano Sangue ed Acqua, e riparano le Anime dall'ira del
Padre mio. Beato chi vive nella loro ombra, poiché non lo raggiungerà la
mano della Giustizia Divina. Proteggerò come una madre protegge il suo
bambino, le anime che diffonderanno il culto alla mia Misericordia, per
tutta la loro vita; nell'ora della loro morte, non sarò per loro Giudice
ma Salvatore."
"Quanto
più grande è la miseria degli uomini, tanto maggior diritto hanno alla mia
Misericordia, perché desidero salvarli tutti. Scrivi che prima di venire
come Giudice, spalancherò la porta della mia Misericordia. Chi non vuole
passare da questa porta, dovrà passare per quella della mia Giustizia. La
sorgente della mia Misericordia è stata aperta dal colpo di lancia sulla
Croce, per tutte le anime. Non ne ho esclusa nessuna. L'umanità non
troverà né tranquillità né pace, finché non si rivolgerà con piena fiducia
alla mia Misericordia. Di all'umanità sofferente che si rifugi nel mio
Cuore Misericordioso, ed io la ricolmerò di Pace.
Io do' all'umanità un vaso
col quale potrà andare ad attingere le grazie alla sorgente della
Misericordia: questo vaso è l'immagine con questa iscrizione:
"Gesù, io confido in Te." questa immagine deve
continuamente ricordare alla povera umanità l'infinita misericordia di
Dio".
"O sangue ed acqua
che scaturite dal cuore di Gesù, come sorgente di Misericordia per noi, io
confido in Voi!"
______________________________________________
[Contro l'attacco effettuato con immagini e simboli.. - "Padre libera la mente dalle immagini di satana in modo che possa sorvolare la Tua Pace"].
"Ricordatevi che l'impegno principale di una persona
che cerca la perfezione spirituale è la preghiera.
Nella preghiera si manifesta Dio."
"Pregate il Signore con me,
perché tutto il mondo ha bisogno di preghiere. E ogni giorno, quando il
vostro cuore sente più la solitudine della vita, pregate, pregate insieme
il Signore, perché anche Dio ha bisogno delle nostre preghiere!"
(S. Pio da Pietrelcina).
"Che hai tu, che tu non abbi
da Dio? E se tu l'hai avuto, perché te ne glori,
come se tu l'avessi da te?" (S.
Francesco).