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Allenamento e Fitness                  


   Olandesi in media un poco meno obesi

Nonostante un livello di vita elevato anche dal punto di vista dei consumi alimentari risulterebbe che gli olandesi siano un po' meno obesi delle altre popolazioni in Europa e secondo organizzazioni internazionali la percentuale di obesi nel 2030 sarà appena di circa otto e mezzo e quindi in un vicino futuro potranno essere considerati in buona forma almeno al confronto degli irlandesi, popolazione per cui si prevede circa un cinquanta percento di obesi. Tutti sanno che gli olandesi fanno un grande uso di biciclette un mezzo molto diffuso con cui percorrono un paio di chilometri al giorno, ma calcolando che si bruciano in media soltanto sessanta calorie su quella distanza forse non è questo il segreto dello stato di forma di questa popolazione; poi a quanto pare i dati utilizzati per questa ricerca non erano proprio recentissimi, comunque sembra che le autorità si interessino del problema obesità con strategie mirate su diversi piani di intervento.

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   Ossa più forti negli uomini cacciatori-raccoglitori

Con il passaggio all'agricoltura che corrispondeva a una minore mobilità le ossa dello scheletro umano sarebbero diventate più leggere rispetto ai cacciatori-raccoglitori, almeno secondo uno studio effettuato da ricercatori americani utilizzando uno scanner a raggi X portatile per esaminare vari reperti ossei nei musei europei che sostengono come lo stile di vita sia scritto nelle ossa; quindi ad esempio per fare un paragone fra l'uomo moderno e quello paleolitico si consideri la robustezza del braccio di un giocatore di tennis professionista. La geometria delle ossa delle gambe durante il tempo si sarebbe modificata rendendo le ossa meno forti a partire dall'era Mesolitica (circa diecimila anni fa) rispetto all'era dell'Impero romano, meno marcata invece la differenza nelle braccia. Meccanizzazione, urbanizzazione ed alimentazione avrebbero giocato un ruolo minore sulla robustezza delle ossa rispetto al passaggio all'agricoltura.

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   Tre ore di esercizio per una vita più lunga

Sarebbe possibile allungare l'aspettativa di vita di cinque anni rispetto ad individui sedentari facendo tre ore di esercizio sia leggero che vigoroso alla settimana, almeno secondo uno studio effettuato in Norvegia su cinquemilasettecento persone fra i sessantotto ed i settantasette anni di età; inoltre, a quanto pare svolgere solo un'ora alla settimana di esercizi di lieve intensità non avrebbe effetti apprezzabili. L'effetto benefico dell'attività fisica è comparabile a quello di individui che smettono di fumare e quindi le strategie pubbliche mirate a migliorare le condizioni di salute della popolazione dovrebbero stimolare alla pratica di un esercizio fisico regolare. Un altro studio che richiede ricerche più accurate individuerebbe un rapporto fra la forza della stretta del palmo della mano e la salute cardiovascolare tanto da poter essere utilizzato come parametro al posto della pressione sanguigna come fattore di rischio predittivo.

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   Fare schioccare le dita o massaggiarle

C'é chi per rilassarsi passa il tempo a far schioccare le dita distese tirandole oppure tenendo il pugno chiuso comprimendo le giunture ed il caratteristico rumore che si produce da tempo incuriosisce i ricercatori che questa volta in Canada hanno provato ad indagare sul fenomeno effettuando su un soggetto una risonanza magnetica ad immagini (MRI). L'apparecchiatura ha consentito di ottenere un video che mostra come tirando le dita si producano delle cavità appena prima della separazione della superficie delle ossa che si formano nel fluido sinoviale delle giunture; però, poi non è stato possibile posizionare un microfono durante la risonanza per registrare lo schiocco e quindi rimane qualche incertezza, poi resta anche il problema di capire perché in molti individui le dita non schioccano. Per quanto riguarda la fitness di solito si consiglia di massaggiare delicatamente le dita e distenderle (senza schiocchi) con stretching mirato sulle mani.

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   Migliore preparazione su chirurgia per grandi obesi

Gli individui obesi tenderebbero avere problematiche sanitarie come pressione alta e formazioni di grumi nell'apparato cardiovascolare che accrescono i rischi post-chirurgia, almeno secondo uno studio effettuato in Canada che segnala quanto sia necessaria una migliore preparazione quando si effettuano operazioni specialmente sui grandi obesi dal momento che il diciassette percento di queste persone nel paese non sopravvivono agli interventi chirurgici di emergenza. Nonostante la quantità notevole di cibo assunto i grandi obesi (con indice di massa corporea di trentacinque o superiore) risultano malnutriti, perché hanno un regime alimentare squilibrato alto in calorie e povero in vitamine e minerali che finisce per avere conseguenze critiche nel caso di malattie o interventi chirurgici. Un'altra ricerca, questa volta effettuata in Australia, consiglia poca attività fisica vigorosa (o combinata come intensità) per ridurre i rischi di morte improvvisa.

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   In forma da giovani per prevenire i tumori

Le condizioni generali di salute collegabili allo stato di forma fisica da giovani avrebbero un impatto più avanti nella vita e quindi venti, trenta anni dopo, almeno secondo uno studio effettuato da ricercatori americani che sostengono anche che gli individui con alti livelli di fitness (che corrono in media dodici minuti o camminano per un chilometro e mezzo al giorno) oltre ad essere meno soggetti ad alcuni tipi di tumori sembrerebbero avere maggiori speranze di sopravvivenza dopo la diagnosi della malattia. Per quanto riguarda il tumore alla prostata; invece, non ci sarebbero vantaggi rilevanti e non è ben chiaro l'esatto motivo di questa eccezione anche se si ipotizza che gli individui con alti livelli di fitness cardio-respiratoria e che curano la qualità dell'alimentazione sono generalmente più attenti alle loro condizioni di salute e si sottopongono più spesso ad esami e quindi con una maggiore possibilità di diagnosi tumorale.

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   Un quarto degli adolescenti australiani sovrappeso

In Australia nelle scuole mancherebbe l'incoraggiamento all'esercizio fisico per gli adolescenti, almeno secondo le autorità sanitarie che avvertono come un quarto dei maschi siano in sovrappeso od obesi ed un quinto delle femmine classificate in sovrappeso. Una delle ragioni potrebbe essere la larga diffusione di videogiochi, infatti, il cinquantotto percento dei ragazzini ha tre televisori nella propria abitazione e il quaranta percento ha un apparato per videogiochi e la maggior parte degli adolescenti (ottantadue percento) non dedica più di sessanta minuti al giorno all'attività fisica facendo passare quel tempo a giocare davanti ad un video con inevitabili ricadute sanitarie nella vita adulta. Un altro studio effettuato in America costruendo una specie di mappa genetica dell'obesità indicherebbe non solo cause metaboliche ma anche neurologiche dal momento che alcuni geni controllano l'appetito ed altri l'apprendimento e la memoria dei cibi.

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   Meno obesi piantando alberi in aree pubbliche

Una soluzione facile ed economica per prevenire l'aumento di peso nella popolazione e i relativi costi dei sistemi sanitari per la cura di patologie correlate ad obesità e sovrappeso sarebbe quella di piantare alberi in aree pubbliche, almeno secondo i risultati di uno studio effettuato analizzando l'attività fisica di dodicimilacinquecento individui in Nuova Zelanda; infatti, basta assicurare il facile accesso ad aree verdi e parchi pubblici in cui camminare per abbassare nella media complessiva la percentuale di individui obesi. In Nuova Zelanda circa il ventotto percento degli adulti sono considerati obesi con cifre che tendono a peggiorare e secondo i ricercatori fra le cause è da individuare la mancanza di accesso a luoghi verdi pubblici. Non è solo l'aspetto relativo alla percentuale di adulti e bambini obesi ma anche quello del benessere mentale e psicofisico a peggiorare in mancanza di salutari camminate e attività fisica.

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   Sport in Australia ostacolato dal clima caldo

Esiste anche un calendario sportivo meteorologico collegato alle temperature e agli eventi atmosferici monitorati durante le attività sportive e secondo un studio effettuato in Australia questo paese fa registrare alte temperature che ostacolano le prestazioni degli atleti a tutti i livelli di preparazione e costituiscono un problema anche per gli spettatori delle manifestazioni sportive, lunghi periodi di siccità che favoriscono spaccature nel terreno o al contrario piogge intense che possono danneggiare la superficie dei campi da gioco (ma poche precipitazioni nevose in montagna). Le giornate davvero calde sarebbero raddoppiate dal 1960 in Australia ed aumentate significativamente quelle con oltre trentacinque gradi Celsius considerando anche i limiti di soglia di resistenza degli atleti che si possono riscontrare soprattutto in competizioni di sport come tennis e ciclismo; quindi occorrerebbero delle strategie per fronteggiare queste problematiche.

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   Un dispositivo piuttosto invasivo per dimagrire

Utilizzando degli elettrodi impiantati chirurgicamente nell'addome un dispositivo ricaricabile ad impulsi elettrici il cui utilizzo è stato consentito dalle autorità sanitarie americane pare sia in grado di far dimagrire individui obesi, che non sono riusciti a perdere peso con metodi tradizionali, stimolando il nervo vago nell'addome con impulsi che segnalano al cervello il senso di pienezza dello stomaco. L'apparecchio è destinato a pazienti a partire dai diciotto anni di età con BMI (indice di massa corporea) fra trentacinque e quarantacinque che abbiano almeno un'altra patologia collegabile all'obesità come il diabete tipo due. Sono stati riportati effetti collaterali di una certa rilevanza (oltre a nausea, dolore al centro neuroregolatore e complicazioni chirurgiche); inoltre, l'apparecchio si è solo avvicinato all'obiettivo di far dimagrire di almeno un dieci percento in più i pazienti obesi in cura rispetto ad un gruppo di controllo.

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