Rintracciare il CO2 tramite liquidi rivelatori
Per essere sicuri che non vi siano perdite di biossido di carbonio nei giacimenti di stoccaggio ricavati ad esempio da centrali di carbone dismesse, gli scienziati hanno messo a punto un liquido basato su perfluorocarburi che mescolandosi al CO2 rivela eventuali perdite in atmosfera agli strumenti tarati per captarne minime tracce e con questo metodo già si è provveduto a monitorare oltre diciottomila tonnellate di gas ad effetto serra iniettate in una fenditura a circa mille metri di profondità nel sottosuolo. Ridurre le emissioni inquinanti rimane comunque il primo obiettivo considerando anche i costi dei grossi impianti di stoccaggio detti CCS e tenendo presente che nonostante si cerchino sempre zone del sottosuolo particolarmente stabili rimane sempre una percentuale di rischio legata a terremoti o altri eventi che possono provocare fuoriuscite incontrollate del biossido di carbonio "immagazzinato" per lunghi periodi di tempo.
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Data: 15/06/2010
n°: 1297