Conoscibilità dell'essere e linguaggio platonico

La derivazione del linguaggio utilizzato dagli uomini per intendersi è analizzata con un gran numero di etimologie e derivazioni quasi musicali di lettere e sillabe da Platone (427-347 a.C. il cui vero nome è Aristocle figlio di Aristone e Perictione) in un dialogo fra Socrate, Ermogene e "Cratilo" incentrato sulla correttezza dei nomi e la loro corrispondenza alle cose e allo loro intima natura. Socrate dimostra con la tecnica dialettica che i nomi non corrispondono alla cosa stessa, ma solo all'immagine di esse; quindi solo tramite le idee è possibile giungere alla conoscenza dell'essere senza incertezze e contraddizioni di sorta, considerando anche che i nomi sono soggetti a variazioni continue secondo le varie culture in accordo con l'eterno fluire di Eraclito. In realtà il filosofo si serve di un linguaggio di tipo musicale e di molte etimologie ironiche per far comprendere che solo l'idea di bello, di buono, ..di Bene non cambia mai.

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