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   Ultimi giorni d'acqua per Tehran in Iran

Si stima che siano rimasti circa nove giorni d'acqua nelle riserve della città di Tehran che conta dieci milioni di abitanti e le autorità iraniane se non piove dovranno evacuare la capitale del paese per un'emergenza idrica che alcuni definiscono come nazionale e straordinaria cercando di trovare un posto dove ospitare i cittadini. Non mancano le polemiche su come sono state gestite le riserve con una rete distributiva idrica datata, decenni di sovra pompaggio idrico ed uso senza criterio dell'acqua rimasta, tanto che si fa l'esempio di Cape Town in Sud Africa che nel 2015 alle prese con una grave crisi idrica riuscì nel giro di meno di due anni a far calare di circa il cinquanta percento il consumo d'acqua pianificando misure come aumentare il riciclo, trasparenza nell'uso, riparazione delle falle, educazione pubblica e prezzo realistico delle risorse idriche.

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   Domanda di combustibili fossili potrebbe rimanere alta

Ci si aspettava un rapido passaggio ad energie più pulite ma a quanto pare la domanda di combustibili fossili potrebbe rimanere alta, almeno da quanto risulta dalle dichiarazioni di un'agenzia internazionale energetica che evidenzia anche come gli obiettivi climatici di riduzione delle emissioni potrebbero non essere raggiunti con ad esempio gli Stati Uniti intenzionati ad ulteriormente aumentare la produzione di petrolio e gas. Si stima in generale che si raggiungerà la produzione di centotredici milioni di barili di petrolio entro il 2050 e quindi tredici percento in più rispetto al 2024. Ultimamente ha fatto molto discutere durante la conferenza climatica COP30 in Brasile l'autorizzazione allo sfruttamento di giacimenti a circa cinquecento chilometri al largo delle coste dalla foce del fiume Amazon per un grande giacimento che potrebbe far diventare il paese uno dei maggiori esportatori di petrolio.

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   Difficoltà in Giamaica a causa di un uragano

Sarebbe aumentato ad almeno quarantacinque il bilancio delle vittime in Giamaica con quindici i dispersi a causa dell'uragano chiamato "Melissa" che due settimane fa ha sferzato il paese; due città ancora irraggiungibili, quindi si tratta di un bilancio ancora provvisorio in attesa che i servizi siano ripristinati. Degli elicotteri hanno lanciato cibo e beni di prima necessità alle comunità isolate, poi si parla di trentamila persone evacuate e millecento che ancora vivono in ottantotto centri di ricovero ancora aperti. L'uragano "Melissa" di categoria cinque è stato uno dei più potenti uragani nell'Atlantico con dati riguardo le caratteristiche da record, che ad esempio ha distrutto case e raccolti a Cuba, provocato gravi inondazioni nel sud-ovest di Haiti con almeno quarantatre vittime ed aiuti sono stati donati alle popolazioni che hanno difficoltà a riprendersi dall'impatto del forte vortice.

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   Danni nel nord-ovest delle Filippine per un tifone

Inondazioni e frane hanno causato danni nel nord-ovest delle Filippine con intere province rimaste prive di fornitura di energia elettrica a causa del tifone "Fung-wong", si parla di almeno dieci vittime ed un milione e quattrocentomila persone evacuate. Alcune zone erano già state interessate da un precedente forte tifone (che aveva causato duecentotrentadue vittime e cinque anche in Vietnam) e sono state ulteriormente devastate da questo vortice considerato di notevole intensità, le autorità avevano dichiarato lo stato di emergenza, poi le scuole e molti uffici governativi sono stati chiusi e cancellati centinaia di voli aerei. Da segnalare cambiando argomento ma rimanendo su tematiche naturalistiche le polemiche riguardo la mancanza di Stati Uniti e Cina alla conferenza climatica COP30 a Belem in Brasile nonostante il pesante impatto delle loro economie sulle sorti del pianeta.

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   Ancora un tifone sferza le Filippine

Ad una settimana di distanza da un tifone un altro forte vortice chiamato "Fung-wong" caratterizzato da raffiche di vento che raggiungono i duecentotrenta chilometri orari sta interessando le coste est delle Filippine, si parla di due vittime e quasi un milione di persone evacuate. Gli esperti sostengono che il numero di tifoni non è aumentato con i cambiamenti climatici ma con mari più caldi accumulano maggiore energia e quindi le raffiche di vento e le precipitazioni piovose sono più forti, poi spesso si muovono lentamente con conseguente maggiore capacità distruttiva. Da segnalare cambiando argomento ma rimanendo su tematiche naturalistiche la grave crisi idrica a Tehran con le autorità iraniane costrette a razionare da tempo l'acqua nella capitale; infatti, non piove e nei mesi precedenti le alte temperature hanno prosciugato le riserve, si pensa anche ad evacuare la città.

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   Contraddizioni emerse alla COP30 in Brasile

Mentre le autorità brasiliane a Belem dove si tiene la conferenza COP30 dove si discute per mitigare il surriscaldamento climatico globale sostengono che la Terra non può più sostenere un intensivo uso dei combustibili fossili alcuni hanno fatto notare come il Brasile continua a puntare sull'industria petrolifera per lo sviluppo del paese; si parla dell'autorizzazione all'esplorazione per lo sfruttamento di giacimenti a circa cinquecento chilometri dalla foce del fiume Amazon, perché in questo modo i fondi incarmerati con l'esportazione dei combustibili fossili dovrebbero accelerare la transizione ad energie più pulite. Gli ambientalisti sono arrivati a denunciare una specie di boicottaggio della conferanza, di ipocrisismo e un paradosso se si tenta di spronare a misure più ambiziose per limitare il surriscaldamento climatico con il cosiddetto "oro nero".

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   Un forte tifone sferza il Vietnam centrale

Dopo aver causato almeno centottanta vittime e centotrentacinque dispersi nelle Filippine il forte tifone chiamato "Kalmaegi" ha colpito il Vietnam centrale; si parla di almeno due vittime, alcuni dispersi, oltre cinquecentotrentamila persone evacuate spesso con barche, poi frane e interruzioni della fornitura di energia elettrica. Ampie zone del Vietnam centrale sono già state interessate da recenti inondazioni a causa di precipitazioni piovose torrenziali e le previsioni annunciano altre forti piogge, poi questo tifone potrebbe dirigersi verso Laos e nord-est della Thailandia dove sono stati diramati degli avvisi di emergenza. Da segnalare cambiando argomento ma rimanendo su tematiche naturalistiche la temperatura anomala e molto calda monitorata in alcuni laghi nello stato di Amazonas in Brasile dovuta a siccità ed ondate di calore con casi record ed anche caldo definito brutale.

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   Le emissioni globali rimangono sempre troppo elevate

Nonostante le iniziative adottate da molti paesi nel mondo (ultimamente quella da parte dell'Unione Europea di voler ridurre le emissioni del novanta percento entro il 2040 anche se con flessibilità) le emissioni globali rimangono sempre troppo elevate per fermare un surriscaldamento eccessivo del pianeta; infatti, sarebbero aumentate del 2,3 percento nel 2024 rispetto al 2023 un incremento con in testa a questa decisamente poco salutare classifica l'India, seguita da Cina, Russia ed Indonesia. Un aumento piuttosto alto considerando anni recenti e in pratica comparabile all'aumento delle emissioni degli anni 2000, ma l'Unione Europea è stata l'unica a tagliare le emissioni di gas ad effetto serra nel 2024. E' necessario per tutti i paesi che non hanno ridotto le emissioni fissare obiettivi più ambiziosi perché la traiettoria del surriscaldamento globale prevista è preoccupante.

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   Ancora inondazioni nelle Filippine centrali

Sarebbero oltre quaranta le vittime a causa del tifone "Kalmaegi" e conseguenti inondazioni, si parla di intere città inondate nell'isola di Cebu nelle Filippine centrali con auto e camion trascinati dalla forza dell'acqua e a volte anche containers navali, con una situazione che le autorità definiscono senza precedenti e ci si aspettava che il pericolo derivasse dalle raffiche di vento ma sono le inondazioni devastanti i veri rischi per la popolazione. Centinaia di migliaia le persone che hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni muovendosi spesso immersi nell'acqua fangosa ed alcuni affermano che si tratta del peggiore evento accaduto da decenni. Da segnalare cambiando scenario nove vittime in Nepal a causa di valanghe dovute a tempeste di neve e maltempo che hanno travolto e sepolto degli alpinisti impegnati nella scalata di note vette per questo tipo di sport.

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   Un tifone sferza le Filippine centrali

Le autorità hanno evacuato decine di migliaia di persone a causa dell'arrivo del tifone chiamato "Kalmaegi", si parla di almeno una vittima per inondazioni che stanno interessando il paese con interruzioni della fornitura di energia elettrica in vaste aree. Particolarmente colpita dal maltempo con forti raffiche di vento la città di Sagay nella provincia di Negros, poi in quest'isola le forti precipitazioni piovose potrebbero causare frane fangose di materiale vulcanico dal vulcano Kanlaon che recentemente ha mostrato cenni di attività. Da segnalare cambiando argomento ma rimanendo su tematiche naturalistiche che in Indonesia a Papua almeno quindici persone, la maggior parte erano bambini, sono state travolte da inondazioni e frane dopo piogge torrenziali; sono disperse e si teme per la loro vita, pare che stessero tentando di attraversare un fiume prima di essere trascinati via.

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