Una tempesta sferza aree del Midwest e Sud U.S.A.

Sarebbero almeno ventisette le vittime, la maggior parte in Kentucky ed in particolare nella contea Laurel, a causa di una tempesta caratterizzata da tornado che hanno distrutto case e rovesciato veicoli lasciando una scia di distruzione e detriti; si parla anche di dieci persone ricoverate in gravi condizioni. Parti di una ventina di strade sono state chiuse e per alcune di esse potrebbero occorrere giorni primi della riapertura e si teme che il bilancio delle vittime possa aumentare, centinaia le case danneggiate (danni notevoli anche in Missouri). Da segnalare cambiando argomento ma rimanendo su tematiche naturalistiche i timori di inquinamento ambientale e sfruttamento del territorio in Guyana a causa della scoperta di giacimenti di idrocarburi che potrebbero fare di questo paese la cosiddetta "Dubai dei Caraibi", considerando che ottantacinque percento del territorio è coperto da foresta pluviale.

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Inondazioni in Maryland negli Stati Uniti

A causa di intense precipitazioni piovose e nubifragi le strade dell'ovest Maryland, Virginia e Pennsylvania negli Stati Uniti si sono traformate in fiumi e le autorità del Maryland avrebbero dichiarato lo stato di emergenza in risposta alle inondazioni considerate storiche, si parla di una vittima (un ragazzino in Virginia) e decine di persone costrette a lasciare le proprie abitazioni inondate d'acqua, poi due scuole evacuate con le squadre di soccorso intervenute per aiutare i ragazzi; particolarmente colpite dalle inondazioni le contee di Allegany e di Garrett in Mayland. Da segnalare spostando l'attenzione all'Italia l'ondata di maltempo che ha investito la Sicilia caratterizzata da forti piogge e raffiche di vento in alcune aree della regione, difficili a volte gli spostamenti a causa di strade allegate ed i collegamenti con le isole per il mare agitato, poi disagi per la popolazione.

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Tutelare le Saya de Malha Bank nell'Oceano Indiano

Un territorio sottomarino poco conosciuto di quarantamila chilometri quadrati localizzato fra le Mauritius e le Seychelles come le Saya de Malha Bank nell'Oceano Indiano (un'area comparabile in senso figurato alle dimensioni della Svizzera) sarebbero un raro e prezioso ecosistema in acque internazionali da tutelare perché a rischio di sfruttamento intensivo dall'industria della pesca, considerando che si tratta di un polmone dell'oceano ricco di letti di alghe ed habitat di numerose specie marine in grado di catturare biossido di carbonio trentacinque volte più velocemente delle foreste tropicali; poi i ricercatori affermano che le barche che giungono in queste acque molto pescose anche da paesi lontani oltre a pescare i tonni pescano anche gli squali per le loro pinne tanto da portarli all'estinzione. Nel 2012 organizzazioni internazionali hanno valutato le Saya de Malha Bank a potenziale candidato come patrimonio marino mondiale.

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Una tassa per contenere il surriscaldamento globale

Per cercare di limitare il surriscaldamento climatico bisognerebbe istituire una tassa progressiva sulla ricchezza e sugli investimenti molto orientati allo sfruttamento intensivo del carbone, almeno da quanto emerge da uno studio che sottolinea come la responsabilità del surriscaldamento globale in circa trent'anni si debba al dieci percento delle persone più ricche del pianeta, prevalentemente ricchi cinesi ed americani che se messi assieme contano per quasi la metà delle emissioni globali. Particolare attenzione andrebbe posta su quanto incidono riguardo la questione climatica gli investimenti finanziari piuttosto che soffermarsi solo su stili di vita e consumi personali. Si potrebbe anche ridurre ulteriormente il gruppo dei cosiddetti responsabili; infatti, a quanto pare quasi un terzo dei "super-ultra" ricchi sono negli Stati Uniti, più di Cina, India e Germania messi assieme.

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Inondazioni a Petra in Giordania

La nota località turistica di Petra è stata inondata improvvisamente da un nubifragio, si parla di almeno una vittima (un turista belga) e circa milleottocento persone evacuate dalle autorità giordane che hanno organizzato dei soccorsi; i turisti in visita alle attrazioni monumentali scavate nella roccia sono spesso stati costretti a trovare, non senza difficoltà e disagi, un rifugio dai torrenti d'acqua che hanno invaso le caretteristiche gole del luogo. Da segnalare cambiando argomento ma rimanendo su tematiche naturalistiche che uno studio effettuato in Canada avrebbe evidenziato come degli avvisi pubblici riguardo l'andamento della stagione degli incendi potrebbero evitare viaggi in ospedale per pazienti sofferenti di asma, in pratica si tratta di informazioni relative alla qualità dell'aria, di prendere le opportune medicine, dotarsi di purificatori d'aria fino ad erogatori di ossigeno ad alti flussi.

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Incendio davvero distruttivo in Israele

E' considerato da alcuni uno degli incendi più distruttivi della storia d'Israele quello che da qualche giorno sta divorando i boschi presso Mesilat Zion e non lontano da Gerusalemme favorito dalle alte temperature, vento e siccità; si parla di evacuazioni di massa, problemi con la gestione del traffico, feriti per intossicazioni e mobilitazione internazionale. Le autorità affermano che gran parte dei roghi sono sotto controllo, ma i focolai spenti ed ancora fumanti potrebbero riprendere vigore e non si escludono altri interventi dei pompieri mentre si indaga sulle cause. Particolarmente colpita la foresta di Eshkol e le colline ad ovest della capitale Gerusalemme con aree residenziali interessate dalle colonne di fumo che si sprigionavano dagli alti roghi; ci si chiede in genere come la regione potrà fronteggiare le ondate di calore e l'estrema siccità legate ai cambiamenti climatici.

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Ecoturismo e navigazione a basso impatto ambientale

Accelerare l'azione a tutela degli oceani è l'obiettivo di una conferenza che si terrà a Busan in Corea del Sud che mira ad aumentare le risorse da stanziare per salvaguardare il trenta percento dei mari entro il 2030, questo anche in preparazione della COP30 prevista a Novembre che si terrà in Brasile in modo da integrare le soluzioni pensate per gli oceani con le altre azioni ecologiste. Alcuni parlano di come incentivare ecoturismo, energie rinnovabili, sviluppo sostenibile e navigazione a basso impatto ambientale per raggiungere un buon potenziale economico. Da segnalare cambiando argomento ma rimanendo su tematiche naturalistiche che i sismologi turchi affermano l'incertezza riguardo i dati monitorati relativi ad un recente terremoto di magnitudo 6.2 nella regione di Istanbul e mar di Marmara che potrebbero essere forse i segnali precursori di un futuro più forte sisma.

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Un forte trauma da surriscaldamento per i coralli

La finestra di recupero per i coralli si sta chiudendo, almeno secondo l'opinione di esperti che sostengono che se le ondate di calore si succedono a distanza di tempo sempre più breve i coralli nei mari del pianeta non hanno il tempo per recuperare e si stima che l'ottantaquattro percento delle barriere coralline del mondo hanno subito il peggiore episodio di sbiancamento mai registrato. Si tratta di un ecosistema essenziale che subisce le conseguenze delle attività umane con un surriscaldamento che scalda gli oceani e che ad esempio dal 2023 ha interessato l'oceano Pacifico, Indiano ed Atlantico con valori riguardo le temperature raggiunte da record. In alcune regioni si parla di scomparsa di molte specie che vivono nelle barriere coralline fino anche alla scomparsa totale, si stima che che con un surriscaldamento di un grado e mezzo Celsius dal settanta al novanta percento dei coralli potrebbe scomparire, una prospettiva davvero poco auspicabile.

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Ancora parziale maltempo in aree del Nord in Italia

Piove in alcune aree colpite recentemente da un ciclone di tipo tropicale, con vari danni alle infrastrutture e campi coltivati, caratterizzato da forti precipitazioni piovose e c'è preoccupazione in Lombardia ed Emilia Romagna per il livello del fiume Po con allerta rossa per il rischio idrogeologico anche se per il momento la situazione sembrerebbe sotto controllo e solo delle aree golenali sono state sommerse, poi si parla di allerta anche per la Sardegna. Da segnalare che per la caduta di una cabina dalla funivia che porta al monte Faito a Castellammare di Stabia alcuni fra le varie ipotesi parlano anche del vento, aperta una commissione d'inchiesta; ripristinata l'energia a caseggiati dove era caduta la fune traente vicino a cavi dell'alta tensione, poi pare che i danni potevano anche essere maggiori ed il braccio di una gru ha fermato la caduta del cavo traente che ha scarrucolato un po' a molla dai tralicci della funivia.

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Poco rassicurante vivere in aree costiere

Un tempo avere un'abitazione vicino al mare poteva essere motivo di orgoglio e quasi un privilegio ma ormai con il rialzo dei mari, l'erosione delle coste e le tempeste è diventato rischioso, poi in genere si stima che il quaranta percento della popolazione mondiale viva in aree costiere e potrebbe essere necessario spostarsi più all'interno sul territorio. Alcuni da tempo segnalano come la vegetazione delle zone costiere sia in sofferenza le ondate di maltempo con forti mareggiate e raffiche di vento e le tempeste sempre più frequenti cariche di salsedine indeboliscono le piante e la falde acquifere spesso presentano tracce di sale per infiltrazioni dal sottosuolo che danneggia le radici, poi l'aumento delle temperature favorisce la proliferazione di patologie, insetti e funghi.

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Varie e naturali                  

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