Coltivazioni colpite da siccità nel sud dell'Africa

Gli effetti correlati alla corrente globale "El Nigno" già agli inizi dell'anno avrebbero interessato vaste regioni nel sud dell'Africa, si parla di coltivazioni in sofferenza per la siccità e circa sessantotto milioni di persone sono a rischio per carenze alimentare; poi recentemente nella capiate Harare del Zimbabwe in un convegno si è discusso fra gli altri temi di sicurezza alimentare riguardanti sedici paesi (in via di sviluppo) del sud dell'Africa. Se i campi non producono più foraggio anche gli allevamenti ne risentono e di conseguenza l'intera economia, si calcola che un diciassette percento avrebbe bisogno di aiuti e Zimbabwe, Zambia e Malawi hanno già dichiarato la crisi alimentare come uno stato di disastro, poi Lesotho e Namibia richiedono supporto umanitario. In Zimbabwe la malnutrizione colpisce in bimbi sotto i cinque anni, donne incinte e che allattano, adolescenti.

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Agricoltura ostacolata dalla siccità in Marocco

Sei anni di siccità avrebbero danneggiato seriamente i raccolti in Marocco dove un terzo dei campi non è più coltivato per le condizioni avverse, poi il lavoro nei campi è diventato più duro e questa situazione decisamente poco favorevole che ostacola pesantemente l'agricoltura interessa vaste aree del Mediterraneo; particolarmente colpiti oltre al Marocco dove circa un terzo della popolazione attiva lavora nei campi i vicini Algeria e Tunisia. Le autorità fra le polemiche lamentano che la siccità è diventata una realtà e annunciano investimenti incluso l'incremento di utilizzo di energie rinnovabili, poi la tecnologia aiuta con moderne e sofisticate soluzioni in campo agricolo, ma è impiegata solo in circa il quindici percento delle aree coltivate. Alcuni dicono che senza pioggia non c'è vita mentre osservano i loro raccolti immiseriti e danneggiati dalla siccità.

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Una filiera agricola poco controllata in Italia

In seguito ad un caso di sfruttamento in un campo agricolo di raccolta dei meloni ai danni di un immigrato irregolare, a dir poco raccapricciante, con conseguenze tragiche si sono moltiplicate le proteste riguardo le condizioni di lavoro in agricoltura riservate a chi non dispone di tutele; poi la filiera è poco controllata ed anche chi acquista frutta e verdura difficilmente può sapere se siano state rispettate delle basilari norme contro gli infortuni e a quanto pare a volte anche le catene distributive lo sanno in modo approssimativo, rendendo possibili gravi abusi. Inutile dire che i cambiamenti climatici oltre ad ostacolare la produzione e danneggiare i raccolti (si parla ad esempio fino a meno sessanta percento di produzione di olio, grano, alcuni vegetali al Sud in Italia per la siccità) rendono il lavoro nei campi massacrante per temperature estreme e forte irraggiamento solare.

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La pastorizzazione funziona per il virus H5N1

Non ci sarebbero problemi ad assumere latte pastroizzato mentre assumere quello crudo potrebbe essere rischioso negli Stati Uniti a causa di focolai dovuti al virus H5N1 dell'influenza aviaria in allevamenti di vacche; infatti, pare che mucche contagiate abbiano prodotto un anomalo latte denso e giallognolo almeno da quanto risulta da analisi effettuate in diversi stati dopo la conferma di contagi in alcuni allevamenti. I veterinari hanno anche scoperto il virus nei polmoni di vacche che non mostravano sintomi appartenenti ad una mandria contagiata, ma le carni non sono entrate nel ciclo alimentare; poi erano stati riscontrati frammenti del virus in campioni di latte esaminati che avevano spinto ad aumentare le misure di sorveglianza. Secondo i ricercatori si devono costruire diverse barriere a partire dal livello delle fattorie e poi ad ogni stadio di lavorazione degli alimenti per evitare rischi pandemici.

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Poca acqua per le coltivazioni di caffè in Vietnam

Le riserve idriche destinate alle coltivazioni di caffè della varietà robusta si starebbero riducendo rapidamente in Vietnam, che è il maggior produttore al mondo di robusta, a causa delle condizioni climatiche caratterizzate da scarse precipitazioni piovose, alte temperature e quindi secchezza eccessiva che hanno determinato un bilancio sfavorevole nei nutrienti delle piante. Caldo e secco hanno anche favorito la diffusione della cocciniglia a volte molto velocemente e preoccupante in alcune fattorie, l'insetto danneggia fiori e piccoli frutti con inevitabile calo del raccolto e conseguente possibile rialzo ulteriore del prezzo del caffè (era già aumentato sempre a causa di cali di produzione). Le temperature nel nord e centro del paese raggiungono i quaranta gradi Celsius con picchi anche di quarantaquattro per l'ondata di calore che sta interessando il sud-est dell'Asia.

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Predatori naturali alternativa ai pesticidi

I cambiamenti climatici con il rialzo delle concentrazioni di biossido di carbonio nell'atmosfera e l'effetto serra influenzano sia i raccolti sia la dinamica di come i parassiti interagiscono con i vegetali, incrementando anche la loro percentuale di sopravvivenza ed uno studio avrebbe evidenziato come i predatori naturali come uccelli, scarabei, ragni, maggiolini e cimici potrebbero essere un'efficace alternativa ai pesticidi tenendo sotto controllo la popolazione dei parassiti vegetali. Gli agricoltori usano sempre più pesticidi chimici perché le precipitazioni piovose erratiche con estrema variabilità delle piogge rendono in genere le piante meno resistenti ai parassiti, ma basta utilizzare una sola specie di predatori per migliorare la situazione; anche se sarebbe meglio utilizzare più specie per il funzionamento naturale dell'ecosistema e favorire la biodiversità.

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Xylella isolata in alcuni mandorli in Puglia

A Triggiano in provincia di Bari sarebbe stata isolata una variante della Xylella (fastidioda-fastidiosa) in alcune piante di mandorlo, si parla per il momento di casi isolati anche se sarà necessario bonificare la zona sradicando le piante in un raggio di cinquanta metri; questa variante di Xylella già individuata in altri paesi potrebbe anche attaccare anche viti e ciliegi. Si cerca di monitorare la situazione che già ha causato pesanti danni alle coltivazioni di alberi di ulivo e decimato piante secolari monumentali, poi i cambiamenti climatici rendono le piante meno resistenti e produttive. Spostando l'attenzione al Piemonte da segnalare la siccità prolungata che sta interessando la regione, pare che le autorità abbiano richiesto lo stato di calamità naturale anche se ultimamente sta piovenfo e sono previste ulteriori precipitazioni piovose.

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Una tecnica agricola Quechua per la crisi climatica

Ai confini fra Perù e Bolivia sarebbe stata sperimentata un'antica tecnica agricola chiamata "Waru, Waru" che in lingua Quechua significa ponte, per contrastare gli effetti sul territorio dei cambiamenti climatici e proteggere ad esempio i raccolti di patate e quinoa come si faceva duemila anni fa. Si tratta vista dall'alto di tracce circolari di terreno coltivato attraversate da linee rettilinee (in modo figurato tipo i famosi cerchi nel grano fatti da presunti alieni) con un disegno che favorisce l'irrigazione e molto utile in tempi di siccità e gelate. L'area scelta si trova a Puno presso il lago Titicaca a circa tremilaottocento metri di altitudine dove gli agricoltori hanno approntato sei di questi caratteristici campi Waru Waru vicino a terreni irrigui, con l'acqua attorno alla vegetazione che crea un microclima assorbendo il calore durante il giorno e restituendolo di notte.

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Agricoltura alle prese con problemi di sostenibilità

Delle normative previste dall'Unione Europea riguardo la sostenibilità del settore agricolo sono giudicate da alcuni troppo restrittive per i mercati locali e che potrebbero aprire le porte a quelli esteri ad esempio da oltre oceano che offrono prodotti da coltivazioni, magari poco controllate, a prezzi più competitivi. In un mercato sempre più globalizzato bisognerebbe agire su una sostenibilità globale con un maggior rispetto della terra che non può essere sfruttata a ritmi crescenti, in modo che pochi centimetri di terreno organico possano consentire di alimentare tutti gli abitanti del globo ed i loro allevamenti. Un altro fattore da tenere presente è l'inquinamento da polveri sottili che si sprigionano da coltivazioni ed allevamenti industriali con valori spesso eccessivi e che rendono l'aria irrespirabile e decisamente poco salubre.

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Agricoltura in difficoltà in Europa

Le proteste degli agricoltori in Europa avrebbero evidenziato le carenze del settore a causa dell'aumento dei costi e di regolamentazioni giudicate troppo restrittive; ad esempio alcuni imprenditori agricoli sostengono che bisogna investire nell'attività notevoli risorse economiche con pochi guadagni e molte ore lavorative, poi l'età media degli agricoltori si sta progressivamente alzando visto che i giovani difficilmente sono disposti ad intraprendere un'attività difficile e con un futuro incerto (i cambiamenti climatici poi giocano un ruolo non indifferente). Bisognerebbe migliorare l'attrattiva di tutto il settore e diminuirne la vulnerabilità perché possa sopravvivere, con migliori condizioni di lavoro cercando di evitare le fluttuazioni dei prezzi. Inutile dire che un'agricoltura biologica renderebbe i campi più facilmente lavorabili e a contatto con la natura.

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Alimentazione                  

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