Cibo sempre più caro a livello mondiale

I prezzi monitorati di alcuni alimenti a livello globale erano già aumentati a circa metà 2020 a causa della pandemia Covid-19 ad esempio con difficoltà a trovare personale per il lavoro nei campi e per guidare i camion carichi di frutta e verdura, poi nel 2021 in Brasile (il maggior esportatore di soia) una severa siccità aveva colpito i raccolti con conseguenze a catena su altri alimenti. In Cina a quanto pare il raccolto di frumento quest'anno è fra i peggiori, poi l'Indonesia ha vietato da aprile tutte le esportazioni (del poco salutare) olio di palma per assicurare il fabbisogno domestico. L'impatto del conflitto in Ucraina sta facendo peggiorare in modo significativo le previsioni sul prezzo di farina ed orzo e molti paesi sono preoccupati della reazione delle popolazioni a questi aumenti. Fra i paesi più a rischio per crisi alimentari Afghanistan, Etiopia, Haiti, Somalia, Sud Sudan, Siria e Yemen.

Posta elettronica:       info@salutistico.it
Tel:   338 1809310        Data:    11/05/2022              n:   5023      


Valutazioni su crisi alimentari globali

Una serie di fattori come cambiamenti climatici, scarsa disponibilità di fertilizzanti, costi elevati di combustibili e tutta una serie di attrezzi utilizzati per le pratiche agricole (determinati da conflitti e tensioni sul mercato energetico) potrebbero causare delle crisi alimentari globali. Ad esempio interi raccolti potrebbero essere quasi completamente persi per la siccità e per l'impossibilità in alcuni paesi di procedere alle normali coltivazioni per conflitti, poi bisogna considerare anche la moria di insetti impollinatori a causa di pesticidi aggressivi. Ulteriori difficoltà che rendono la situazione ancora più complessa derivano in qualche caso dalla pandemia n-Cov che deve essere gestita con attenzione riguardo le misure di contenimento dei contagi. Saranno indispensabili un'agricoltura di precisione, la tutela del territorio e un oculato utilizzo delle risorse agricole.

Posta elettronica:       info@salutistico.it
Tel:   338 1809310        Data:    29/03/2022                         n:   4987      


Problemi alimentari ad Haiti e in Afghanistan

In seguito al forte terremoto che ha colpito recentemente Haiti ci sono grandi difficoltà a garantire le forniture alimentari alla popolazione ed i media mostrano scene di ressa per accaparrarsi un pacco di aiuti, poi lunghe file per una minima razione di riso; inoltre, molte strade sono interrotte da frane non consentendo gli indispensabili collegamenti nel paese per garantire un minimo rifornimento di cibo, mentre molte persone che dormono per strada non sanno dove andare per procurarsi beni di prima necessità. Per quanto riguarda l'Afghanistan il caos determinato dal ritiro degli Stati Uniti dal paese ha determinato una situazione di instabilità ed incertezza a volte anche per quanto riguarda la distribuzione delle risorse alimentari con problemi logistici, di organizzazione e anche timori per ritorsioni che paralizzano psicologicamente molte persone.

Posta elettronica:       info@salutistico.it
Tel:   338 1809310        Data:    21/08/2021                         n:   4796      


Alimentazione globale impoverita dalla pandemia

La pandemia avrebbe avuto un profondo impatto sull'accesso alle risorse alimentari globali e sulla catena di distribuzione del cibo con inevitabili conseguenze sociali, aumentando diseguaglianze, impoverendo le famiglie, minando il livello educativo e facendo fare un salto indietro di anni o anche decenni rispetto agli obiettivi di progresso che si volevano conseguire; almeno secondo un rapporto di organizzazioni internazionali che avverte che le persone più vulnerabili subiscono le maggiori conseguenze per le difficoltà di usufruire agevolmente ad esempio di sistemi sanitari, scuole e servizi assistenziali. La concentrazione di gas ad effetto serra nell'atmosfera aumenta nonostante un calo delle attività umane per effetto della pandemia con conseguente declino della biodiversità, poi l'ecosistema terrestre si degrada a ritmi allarmanti; quindi bisognerebbe puntare su una veloce transizione ecologica.

Posta elettronica:       info@salutistico.it
Tel:   338 1809310        Data:    07/07/2021                         n:   4757      


Aumento dei rifiuti plastici con la pandemia

Le misure di contenimento e distanziamento per evitare la diffusione del virus SARS-CoV-2 e delle sue varianti oltre al timore di molte persone del contagio hanno spesso spinto ad affidarsi al commercio elettronico con conseguente aumento di rifiuti non riciclabili costituiti prevalentemente da plastica che poi finisce con gli altri residui plastici un po' dappertutto (strade, fiumi, foreste, spiagge e poi nella catena alimentare). In genere l'impacchettamento plastico fornisce al consumatore un'impressione di igiene ed anche se è consapevole dell'inquinamento ambientale che si produce in questo modo preferisce lo stesso procedere all'acquisto temendo carenze di sanificazione dei prodotti sfusi. Secondo un'analisi di organizzazioni internazionali del 2018 metà della plastica è prodotta in Asia e circa il quaranta percento di tutta la plastica consumata in quest'area.

Posta elettronica:       info@salutistico.it
Tel:   338 1809310        Data:    24/04/2021                         n:   4694      


Diminuzione riserve di acqua e cibo nel mondo

I cambiamenti climatici stanno facendo diminuire le riserve di acqua e cibo a livello mondiale e già si comincia a fare calcoli su come fare fronte a questa sfida con ad esempio la Cina impegnata a stimare la quantità di acqua presente nell'altopiano del Tibet raccomandando nello stesso tempo alla popolazione di non sprecare il cibo, con iniziative che invitano a "pulire il piatto" mangiando e alle aziende che distribuiscono il cibo a non abbondare con le porzioni (previste anche multe). Fa discutere poi la decisione della California che a quanto pare vuole quotare in borsa l'acqua e quindi non considerando più il liquido vitale un dono gratuito della natura. In genere si stima che nel mondo un terzo del cibo prodotto finisca nelle discariche, senza contare i fiumi di acqua potabile sprecata per perdite varie nell'erogazione ed utilizzi impropri.

Posta elettronica:       info@salutistico.it
Tel:   338 1809310        Data:    23/12/2020                         n:   4591      


Difficile coltivazione del caffè in Africa

I cambiamenti climatici stanno facendo diminuire anno dopo anno la produzione di caffè in Africa rendendo sempre più difficile per gli agricoltori mantenere il livello di resa delle piante a causa del rialzo delle temperature, scarse precipitazioni piovose (con asfissia radicale o concentrate in giornate sfavorevoli caratterizzate da nubifragi) e insetti dannosi, tanto che il raccolto è nulla se comparato con dieci - venti anni fa. Cambia anche i gusto dal momento che la pianta del caffè ad esempio predilige temperature moderate e quote elevate per produrre i caratteristici frutti aromatici che sono in pratica dei grappoli di bacche con variegate colorazioni tendenti al rosso. L'Etiopia è uno dei maggiori paesi produttori e consumatori in Africa costituendo anche un'entrata economica importante, mentre Tanzania e Kenya sono i maggiori esportatori.

Posta elettronica:       info@salutistico.it
Tel:   338 1809310        Data:    20/11/2020                         n:   4563      


Gas ad effetto serra collegabili al cibo

L'alimentazione gioca un ruolo importante riguardo l'emissione dei gas ad effetto serra e nella salvaguardia del pianeta; infatti, per nutrire le sette miliardi e settecento milioni di persone del mondo si producono quasi un terzo delle emissioni oltre a causare deforestazione (che priva il terreno di alberi e della vegetazione che cattura il biossido di carbonio), si usano fertilizzanti ad alto impatto ambientale e si allevano animali che emettono ad esempio metano, gas che ha le potenzialità clima alteranti ventotto volte superiori al CO2. Inutile dire che per evitare che le temperature globali continuino ad aumentare bisogna cambiare alimentazione abbondando con frutta e verdura, eliminando l'apporto di carne, utilizzare fertilizzanti naturali non sprecando il cibo anche perché non è sufficiente il solo utilizzo delle energie rinnovabili al posto dei combustibili fossili.

Posta elettronica:       info@salutistico.it
Tel:   338 1809310        Data:    10/11/2020                         n:   4554      


Chiudere i mercati di animali selvatici

Per ridurre il rischio in futuro di epidemie alcuni sostengono che bisognerebbe rispettare gli spazi che consentono una sana biodiversità e chiudere i mercati di animali selvatici, evitando anche l'utilizzo a scopo alimentare e per ottenere farmaci di dubbia efficacia; ma questa richiesta richiama anche alla memoria le condizioni di vita di molti animali "domestici" costretti a vivere in spazi ristretti, con conseguente necessità di abuso di antibiotici, senza considerare gli ormoni ed altri farmaci, per poi essere macellati in orribili catene di smontaggio. L'epidemia di coronavirus COVID-19 che ha causato oltre duemila vittime e settantacinquemila contagi potrebbe essere stata favorita anche dai cambiamenti climatici (sempre che il virus non sia sfuggito da qualche laboratorio); infatti, ad esempio le abitudini dei pipistrelli sono cambiate e pare che in Cina alcuni si cibino di questi ed altri animali selvatici che vivono sempre più vicino ai centri abitati.

Posta elettronica:       info@salutistico.it
Tel:   338 1809310        Data:    19/02/2020                         n:   4322      


Tassare la carne per limitare le emissioni

Una tassa sulla carne potrebbe incoraggiare i consumatori a scegliere altre fonti proteiche più sostenibili anche se questa proposta trova forti opposizioni di allevatori e gruppi collegati, ma le preoccupazioni per i cambiamenti climatici spingono alcuni a soluzioni che prevedono una regolamentazione del mercato. Gli allevamenti sono anche accusati della crescente deforestazione, sfruttamento poco sostenibile del territorio e crudeltà verso gli animali; poi la carne molto lavorata è indicata da molti studi come causa di molte malattie, serie problematiche all'apparato cardiovascolare e tumori. Da tenere presente che i legumi se consumati con cereali come pasta, riso.. e conditi con un poco di olio extravergine e formaggio grana grattugiato sono un'ottima fonte proteica, facilmente digeribile (basta eventualmente per gli intestini più pigri decorticare i legumi che risultano indigesti) e gustosa, senza residui dii ormoni e antibiotici che abbondano nelle carni.

Posta elettronica:       info@salutistico.it
Tel:   338 1809310        Data:    14/08/2019                         n:   4162      



Alimentazione                  

  ...     1      2      3      4      ^      6      7      8      9      10


N.B. L'autore non si assume alcuna responsabilità per il cattivo uso dei consigli proposti (tutti i diritti sono riservati)